Laboratori di cucito della Caritas Diocesana

Laboratori di cucito della Caritas Diocesana

Progetto “Ricucire” Parrocchia Maria Santissima delle Grazie

Intervista di Renato Pinnisi, riprese Gino Crapanzano

La Caritas Diocesana di Piazza Armerina in collaborazione con le diverse parrocchie della Diocesi, ha organizzato laboratori di cucito per le comunità. In molte parrocchie della nostra Diocesi, sono nati alcuni laboratori del Ri.cucire, promossi dalla Caritas Diocesana di Piazza Armerina. L’idea di questi laboratori si inserisce all’interno di un progetto “Insieme per piantare germogli di speranza 2”. Il progetto vuole valorizzare l’impegno e le risorse presenti all’interno delle parrocchie ma soprattutto continuare la collaborazione fattiva tra Caritas Diocesana, parroci e referenti parrocchiali Caritas.


L’iniziativa è stata accolta positivamente in diversi comuni della Diocesi, tra cui Aidone, Piazza Armerina, Gela, Barrafranca e Butera.  Lo scopo dei laboratori è insito nel titolo stesso “Ri.cucire” imparare o rimparare l’arte del riuso nel cucito, arte che un tempo era “conosciuta e praticata” da molte donne, oggi nell’era tecnologica sembra essere andata fuori moda. Questa proposta è riuscita a coinvolgere con notevole entusiasmo molte persone vicine e lontane alle nostre parrocchie, favorendo una coesione sociale tra i diversi partecipanti. Nello stare  insieme, oltre ai primi rudimenti del cucire, il laboratorio vuole promuovere degli spazi dove incontrarsi, poter stare insieme, interagire e creare comunione con chi è discriminato e straniero, proprio come è avvenuto in un laboratorio dove c’è la presenza di ragazzi immigrati.  Il nostro motto vuole essere proprio questo: “Insieme si può”; si può grazie all’aiuto di tante sarte volontarie che sedendosi accanto alle loro “allieve” insegnano l’abc del cucito,  e in un mondo “usa e getta”  insegnano a dare una nuova possibilità di vita alle cose riutilizzando indumenti riciclati. Chissà se questi laboratori potrebbero far riscoprire una nuova passione nascosta o inconsapevole, stimolare quindi la persona ad approfondire tale attività, e una volta acquisite le competenze necessarie si può anche pensare di scommettere su se stessi e mettersi in gioco,attraverso un’attività lavorativa e confidando  sull’aiuto di una Chiesa amica, con il coinvolgimento del  Progetto Policoro diocesano per un accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Gabriella Giunta

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