19 marzo 2015. Barrafranca. “ Biniditta a cena, biniditta a Maddalena, biniditti tutti quanti: ‘ u Patri, ‘u Figghiu ie ‘u spirdu Santu”. Questa le parole del Santo Bambino alla presenza di Maria e Giuseppe, l’Angelo e i tre ufficiali di Erode a cavallo nella sacra rappresentazione, come avviene ogni anno, e davanti ad una folla di persone in piazza regina Margherita. La postazione della tavola imbandita era posizionata al centro della piazza luogo inusuale in quando andrebbe ripristinata l’antica postazione (togliendo una fontana, simbolo di antiestetica, e posta di fronte l’antica chiesa di San Francesco). Oltre al rito religioso in onore alla festa dedicata a San Giuseppe di fondamentale importanza è il significato che ha assunto nei tempi passati come un’esigenza caritativa diretta ad offrire un pasto abbondante agli indigenti tramite le tavolate. Intorno a mezzogiorno dopo la funzione religiosa nella chiesa Madre la comunità dei fedeli ha seguito il tradizionale cerimoniale in piazza regina Margherita dove i protagonisti dell’iniziativa che rappresenta la “Fuga in Egitto” riproduce fedelmente i versi di un testo sacro composto dall’abate Giuseppe Nicolò Baldassare Russo. E oltre alle pietanze esposte al pubblico sul palco davanti al <<gioiello>> del Convento dei Francescani, chiusa al culto da molti anni, hanno fatto da cornice i dialoghi dei protagonisti e dei tre cavalieri di Erode a cavallo (Salvatore Paternò, Salvatore Brizzi e Luigi Geraci), con vestiti di raso e velluto e cappelli con pennacchi vistosi. Nel ruolo di bambinello Gesù Bambino, ha recitato in piazza Giosuè Messina così come la Madonna con Marica Venere Paternò, San Giuseppe con Gabriele Cucchiara; infine nel ruolo di Angelo, Salvatore Gabriele Messina. Ora nelle domenica successive anche associazioni e privati in vari punti del paese e anche per grazia ricevuta allestiscono tavole imbandite in onore a San Giuseppe. “Il primo piatto caratteristico della Festa di San Giuseppe era il minestrone di lasagna con pasta fatta in casa – riferisce un anziano barrese Salvatore Paternò – condito con verdure di stagione ( fave ad esempio) e finocchietti selvatici. Ma allora, ad esempio nel tempo del secondo conflitto mondiale, erano altri tempi visto che c’erano molti indigenti e veramente avevano bisogno di un pasto caldo”. Una dichiarazione che deve fare testo ad una festa che è cambiata ed è a pari passo con i tempi. Le tradizionali “tavulate” non sono molte come un tempo ma resistono le pietanze più pregiate come i dolci tipici barresi, come << i sfingi>>, << a pasta siringata>>, l’<< armi santi>> e << a pagnuccata>>. In serata la processione con il fercolo di San Giuseppe per la tradizionale “Via dei Santi” si concluderà tra poche ore con i festeggiamenti in cui la comunità è sempre numerosa. RENATO PINNISI
Leyla Romano parteciperà al programma televisivo “Show dei Record” su Canale 5
Stasera alle 21,30 sarà presente su Canale 5