“Ci auguriamo che l’amministrazione stia attenta questa volta ad attivare tutte le procedure burocratiche affinché venga riaperto il giudice di Pace. Non ci sono attenuanti che tengono”. Questa la dichiarazione univoca del presidente della commissione all’Urps “Affari Europei”, Giuseppe Regalbuto, e il presidente del consesso civico barrese, Calogero Zuccalà, i quali sollecitano l’amministrazione Lupo, dopo l’approvazione da parte del governo nazionale del decreto “Milleproroghe”, a procedere alla riapertura dell’ ufficio dopo l’avvenuta soppressione del Giudice di Pace di alcuni mesi fa con relativo decreto ministeriale. Per fare questo i comuni devono attrezzarsi per formulare le relative domande. Come si ricorderà tra gli uffici del giudice di Pace del territorio ennese, si procedette a chiudere quello di Barrafranca mentre il ministero confermò tutte le altre sei sedi con Agira, Centuripe, Leonforte, Piazza Armerina, Regalbuto e Troina. “Se l’ufficio del giudice di Pace non viene attivato – affermano Regalbuto e Zuccalà – per l’ennesima volta è colpa dell’ amministrazione perché dopo il decreto milleproroghe solo le distrazioni possono portare alla conseguenza di una non apertura che significherebbe perdere la nostra storia civile, sociale e culturale”. Barrafranca avrebbe tutte le carte in regola, oltre che ad essere un esempio di prestigio (è stata sede di pretura con Piero Grasso, presidente della camera del Senato, e Santi Consolo, oggi nuovo capo dell’amministrazione penitenziaria nominato dal Consiglio dei ministri). “ Spero tanto – afferma uno che per tanti anni ha ricoperto il ruolo di giudice monocratico ad Enna ma anche gia vicesindaco della cittadina, Vincenzo Pace – che l’ufficio del giudice di Pace riapra non solo per il prestigio ma anche per una struttura che ha registrato lavori per 900mila euro e che è accessibile a tutti. E’ un vero gioiellino che dipende dal ministero direttamente”. L’ufficio del Giudice di Pace dopo la pretura ha sede a Barrafranca da venti anni e serviva il comprensorio di Barrafranca e Pietraperzia con una popolazione di circa 20mila abitanti. “ E’ volontà di questa amministrazione afferma il sindaco Lupo – mantenere la sede del giudice di Pace. Prima di adottare la delibera – attendiamo risposta dal comune di Pietraperzia al quale abbiamo formalmente chiesto di manifestare la sua volontà di mantenere la sede dell’ufficio barrese, anche attraverso l’indicazione di personale da trasferire presso l’ufficio e l’eventuale compartecipazione ai costi”. Ora l’ufficio, da alcuni mesi, è stato trasferito nel palazzo di Giustizia ad Enna ma con il decreto “Milleproroghe” potrebbe ritornare nella sede più opportuna di viale Signore Ritrovato anche perché lo stabile è di proprietà del Ministero della Giustizia. Nello stabile ci sono anche gli uffici del comune.
Leyla Romano parteciperà al programma televisivo “Show dei Record” su Canale 5
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