La situazione è paradossale. La conseguenza inevitabile è il dissesto, talmente anomalo che possiamo definirlo di Stato. Infatti, non solo lo Stato azzera i trasferimenti alle Province ma, in virtù della legge di stabilità e in barba all’art 119 della Costituzione secondo il quale “le autonomie locali dispongono di entrate proprie a copertura delle funzioni esercitate”, sottrae in tre anni a partire dal 2015 l’intero ammontare delle entrate tributarie proprie degli enti. In pratica spariscono dai bilanci delle province le quote ricavate dalla RCA auto e dall’imposta di trascrizione così come il fondo di riequilibro già azzerato nel 2014. Tradotto significa che il 31 maggio di quest’anno la Provincia di Enna restituirà o meglio lo Stato recupererà in maniera coattiva 3 milioni e 300 mila euro, provocando uno squilibrio, non più governabile. Il recupero sarà doppio il prossimo anno e triplo per il 2017. Tutto ciò nonostante la Provincia di Enna abbia avuto una gestione oculata e non ha debiti insoluti . La situazione delle Province siciliane è ancora più grave in quanto rispetto alle Province italiane, in assenza di un riordino, i servizi non sono stati tagliati e nemmeno il personale, che non può seguire i criteri della mobilità. Primo effetto di questa grave situazione riguarderà la tenuta stessa dei servizi. Già il dirigente del V settore, alla luce delle risorse disponibili e sulla base dell’ atto di indirizzo a firma del commissario straordinario, Antonio Parrinello, ha informato i presidi delle scuole provinciali di secondo grado che quest’anno avranno decurtato del 30 il bugtet destinati per le spese di gestione e di funzionamento. Il gruppo di coordinamento costituito dai dirigenti ha già avviato un ulteriore rigoroso esame delle entrate e delle uscite e sta verificando e monitorando anche le spese minime. Le uniche misure di risparmio significative previste potrebbero riguardare il passaggio del personale del liceo linguistico allo Stato e il prepensionamento del personale dell’Ente, avente diritto. Misure queste però che non metterebbero a riparo il personale e il mantenimento dei servizi. Per questa situazione che inevitabilmente avrà un effetto domino sul territorio in termini occupazionali e di servizi, le tre segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL hanno indetto per venerdì 17 aprile alle ore 10.30 un’ assemblea del personale al quale sono state invitate le deputazioni regionali e nazionali e al quale prederà parte il commissario straordinario e i vertici dell’amministrazione.