Dare certezza giuridica ed economica alla prosecuzione delle attività dei cantieri di Servizio per tutta l’annualità 2015. Di questo parla il documento dei sindaci, degli amministratori ennesi, del Comitato dei Precari e del sindacato Uil Temp Sicilia riunitisi in assemblea nell’auditorium di Nissoria, che invita la Regione ad intervenire sulla situazione drammatica dei lavoratori e delle loro famiglia. Il documento è stato inviato al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’assessore regionale al Lavoro e alla Famiglia, Caruso, al dirigente regionale, Corsello e al prefetto di Enna, Guida. Lunedì pomeriggio i diversi sindaci ennese hanno espresso nei confronti dei lavoratori, ex Rmi, la piena e totale solidarietà poiché, a causa della mancata copertura finanziaria da parte della Regione, per la quale hanno dovuto subire la sospensione delle loro attività lavorative. Presenti diversi sindaci dei comuni ennesi e rappresentanti istituzionali: i sindaci di Nissoria, Armando Glorioso, di Leonforte, Francesco Sinatra, di Calscibetta, Carmelo Cucci, di Barrafranca, Salvatore Lupo e il vicesindaco di Regalbuto, Angelo Plumari; per la Uil Temp, Calogero Falcone; per il Comitato dei precari ennesi, Giuseppe Regalbuto e Sebastiano Nicastro. A rappresentare gli altri comuni anche chi riveste deleghe assessoriali come Santo Trovato di Agira, Stefania Di Stefano di Calascibetta, Aldo Di Cataldo di Gagliano Castelferrato e Giuseppe Magrì di Troina. Presente anche il candidato a sindaco di Agira Giuseppe Bertolo. Nonostante il formale invito, si è amaramente registrata l’assenza di tutti i deputati regionali (ad eccezione di Mario Alloro), dei funzionari regionali, della presidenza e del governo regionale. Tra le tante assenze del governo regionale non è mancato il contributo del deputato regionale Mario Alloro. Per l’annualità in corso si contano tra le province di Enna e Caltanissetta ben 1321 unità lavorative con circa 4mila persone se vengono considerate le loro famiglie a carico. I cantieri di lavoro sono stati sospesi per mancanza di risorse economiche e oggi non hanno la certezza di poter riprendere le proprie attività lavorative. Per giunta è da tre mesi che questi lavoratori non percepiscono le loro indennità mensili, perché la Regione non ha effettuato nessun trasferimento monetario. Oggi i sindaci sono rimasti l’unico riferimento, diretto ed immediato, dei propri cittadini e di quanti vivono o, meglio, sopravvivono, in questo periodo di crisi nazionale.