Non disperdere le capacità attrattive dei due popoli come il turismo e i rapporti di scambio anche economici: la Tunisia e la Sicilia per la storia millenaria hanno creato un ponte che dovrebbe essere indissolubile. Anche di questo si è parlato durante la tavola rotonda che ha introdotto il tema sulle potenzialità del turismo tra Sicilia e Tunisia nella sede della Confcommercio a Palermo dove hanno partecipato diversi rappresentanti di istituzioni. L’iniziativa rientra nel programma della “Settimana della cultura tunisina in Sicilia” iniziata lo scorso 22 aprile e conclusasi lo scorso 30 aprile in cui le diverse attività svolte hanno permesso di far conoscere la Tunisia con la sua storia e le sue tradizioni ma anche come la comunità tunisina si sia integrata con la comunità palermitana. A presentare gli ospiti il Sua Eccellenza Farhat Ben Souissi, il console di Tunisia a Palermo, il quale nel ruolo di moderatore ha apprezzato come le varie attività abbiano creato relazioni tra le persone e come i vari progetti di varia natura siano importanti per creare un rapporto di grande collaborazione tra la Tunisia e la Sicilia. “ Ci sono una serie di progetti già conclusi e ancora altri da avviare. Ad esempio il progetto Aper ha riscontrato un notevole successo dato che le finalità erano quelle di incoraggiare, fra le realtà tunisina e siciliana, l’integrazione istituzionale e culturale e la promozione sociale ed economica, attraverso lo scambio di esperienze comuni e la creazione di reti. Insomma il progetto mira allo sviluppo del turismo culturale, con un impatto positivo sul contesto socio-economico“. Sono intervenuti per parlare alla tavola rotonda la dott. Giovanna Marano, assessore comunale delle attività produttive, il dott. Antonino Salerno, vicepresidente Confindustria Sicilia, il dott. Abdelmlek Bhiri, rappresentante dell’ ONNT Bari, il dott. Mounir Khalifa, direttore Tunisair Express Palermo e la prof. Maria Germania coordinatrice progetto Aper. Infine sono intervenuti il prof. Hassen Slama, docente di politica e storia all’università di Palermo e il dott. Nico Torrisi, presidente Uras Federalberghi Sicilia. Tra gli ospiti non ha fatto mancare la propria presenza nell’ultima giornata della settimana della cultura tunisina l’imprenditore nisseno Rocco Selvaggio, il quale ha sponsorizzato l’iniziativa, con i due collaboratori Rocco Paci e Michele Lucatelli. Selvaggio ha avuto la possibilità di partecipare ad un incontro nel dicembre del 2014 nella sede della Camera di Commercio a Palermo dove si sono incontrati produttori e imprenditori siciliani e tunisini sul tema “Workshop Economico Palermo – Tunisi”. L’incontro è coinciso con la firma di un protocollo d’intesa tra le due camere di commercio, quella palermitana e tunisina per incentivare gli scambi imprenditoriali che comprende svariati settori compreso quello del turismo.
Seguono alcuni spunti interessanti dei relatori.
Giovanna Marano, assessore comunale delle attività produttive. Bisogna confermare il percorso che si sta facendo dove il rapporto Palermo – Tunisi per la modalità in cui abbiamo condotto ad esempio nella dicembre del 2014 il “Workshop Economico Palermo – Tunisi”. Anche la Farnesina dopo i lavori del workshop ha riscontrato la positività dell’iniziativa. Dopo la strage del museo Bardo di Tunisi qualcosa è cambiato e dobbiamo impedire che le rotte crocieristiche vengano dirottate. Abbiamo una potenzialità straordinaria di offerta dei pacchetti turistici. La Tunisia interfaccia con il Mediterraneo per cui dobbiamo sforzarci e garantire la mobilità dei popoli e adottare un approccio differente: un sistema di offerta che costituisca un ponte di natura economica nell’edilizia, nell’agricoltura con la Tunisia. E’ giusto quindi che il Mediterraneo riprenda la giusta collocazione e funzionalità e quindi non deve essere un mare di morte ma di opportunità tra i popoli delle due sponde.
Dott. Antonino Salerno, vicepresidente Confindustria Sicilia: I rapporti che teniamo con la Tunisia sono una grande opportunità. La collaborazione che non inizia da adesso con la Tunisia deve essere mantenuta e incoraggiata per i tanti rapporti tra i due paesi anche dal punto di vista commerciale, ma non solo anche per i rapporti di solidarietà e di amicizia. Palermo e la Sicilia vive in una regione mediterranea e ci sono, non barriere ma troppe vicinanze. Si possono creare delle sinergie importanti nel turismo. In un territorio che vive di turismo la strage del museo di Bardo a Tunisi genere ha messo in ginocchio il paese ma noi siciliani possiamo dimostrare con un’attenzione diversa l’importanza della Tunisia nel mediterraneo. Tanta gente che si è trasferita in Tunisia è contenta di averlo fatto e vuole essere un incoraggiamento per sviluppare le attività produttive come in agricoltura. Dobbiamo creare, e questo dipende anche da noi siciliani, rapporti di sviluppo anche perché ci aiuta il fatto che le abitudini del popolo tunisino e siciliano sono molto simili.
Dott. Abdelmlek Bhiri rappresentante dell’ ONNT Bari: Il turismo è cultura ma anche economia: è un elemento almeno per la Tunisia molto importante. Prima dell’accaduto del museo Bardo a Marzo la Tunisia aveva 7 milioni di turisti e il Pil della Tunisia faceva capire come il turismo sia la chiave di lettura (era diventato il settimo paese del mondo nel 2015). Se la Francia ha 80 milioni di turisti all’anno e fa lavorare 2 milioni di persone si può capire come importante sia per la Tunisia il turismo e tutto quello che sta attorno. L’accaduto del 18 marzo è stato un blocco. Il giorno stesso tante persone della società civile, tra cui molti giovani, grazie ad un movimento spontaneo, con la loro azione hanno detto no e si sono sbracciati le mani per ripartire tanto che da quel momento il museo di Bardo non ha chiuso. Chiedo alla Sicilia di non lasciare da solo la Tunisia: vorrei però che queste parole non rimanessero solo parole ma si facesse tutto il necessario per costruire un ponte culturale e scoprire le origini che sono le stesse. Questo è il volto della Tunisia. Spero che inizieranno i confronti tra questi popoli. La Tunisia è il punto più alto dell’Africa ma prendiamo un siciliano che è più vicino al nord Africa rispetto ad uno del nord Europa e constatiamo che molti sono gli elementi in comune anche nel campo imprenditoriale. Il tunisino nonostante abbia avuto il protettorato francese, ha una predilezione per l’Italia; infatti conoscono calciatori italiani e noti personaggi televisivi tra cui Raffaella Carrà e Pippo Baudo. La Sicilia è una terra di ospitalità.
Dott. Mounir Khalifa, direttore Tunisair Express Palermo: Operiamo per la tratta Palermo – Tunisi dal 1989 e vi è l’opportunità come compagnia per avvicinare i due paesi, nonostante si era registrato un incremento notevole ma dopo il 18 marzo si sono verificate circa 5mila cancellazioni. Ora la ripresa anche se lenta da buoni segnali e c’è bisogno di un progetto importante. Nel 2014 da Palermo sono partiti per la Tunisia ben 30 mila turisti e questo è un dato importante da cui partire. La valorizzazione della tratta Palermo – Tunisi dipende anche dalla società civile siciliana.
Prof. Maria Germania (architetto) coordinatrice progetto Aper: Il progetto APER (Architettura domestica punica, ellenistica e romana: salvaguardia e messa in valore), finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera dell’UE Italia-Tunisia 2007/2013. Nasce per iniziativa dell’università degli Studi di Palermo, tramite il Centro di Gestione del Polo Didattico di Agrigento e in partenariato con il Polo Universitario della Provincia di Agrigento (Cupa), con l’Institut National du Patrimoine di Tunisi e con l’Agence Nationale de Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle di Tunisi. Al progetto sono associati anche altri soggetti che a vario titolo hanno interesse alla promozione delle attività volte alla conservazione e alla valorizzazione dei beni archeologici e architettonici: il Centro Regionale per la Progettazione ed il Restauro di Palermo, la Provincia Regionale di Agrigento, l’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento, l’École d’Avignon, l’École National d’Architecture et Urbanisme di Tunisi, l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi. Il programma ha coinvolto competenze scientifiche ma l’approccio è stato rivolto sull’incremento dello sviluppo tunisino e in Sicilia. Il progetto ha avuto successo perché ha puntato su una forma di architettura più modesta (non ai templi) ma sulle tracce della vita quotidiana dove ad esempio ancora si vedono le linee della corda di un antico pozzo usata per tirare l’acqua. E noi da questo modo di operare tramite la ricerca abbiamo trovato le ragioni comuni. Tre esemplari di casi di studio due siti tunisini e uno siciliano, ad Agrigento (quartiere ellenistico). Questi siti soffrono di marginalità. L’obiettivo specifico era quello di valorizzarlo. Il progetto dal 2012 al 2014 coinvolto studiosi ed anche 5 giovani tunisini e siciliani. Tanti risultati come ad esempio la realizzazione di una brochure in italiano e francese. Hanno lavorato anche giovani laureati e la prof. Germania ed ha voluto mostrare un’immagine di una foto di una giovane dottoranda siciliana e tunisina. “ Due giovani persone – afferma con emozione, la prof. Germania – con due sorrisi smaglianti e che dicono tanto: questo è quanto il progetto ha prodotto”. Il progetto di ricerca Aper ha mirato al naturale contatto tra due comunità dove oltre alla similarità ci sono anche cose diverse: due realtà geografiche diverse che però fanno un passo avanti perché si conoscono e danno l’immagine di due popoli “Fratelli”. Una finalità del progetto è quello che i Sicilia e Tunisia hanno dialogato così come si è verificata una cooperazione importante tra le diverse discipline (lingua dell’archeologo, dell’ architetto, dello storico).
Prof. Hassen Slama, docente di politica e storia all’università di Palermo: Tanti i progetti utili messi sul campo per incoraggiare il turismo e personalmente mi fa un enorme piacere per i rapporti tra Tunisia e la Sicilia. Non posso che ringraziare di cuore a tutti coloro che hanno partecipato a questa tavola rotonda e dato un contributo. C’è da dire che sulle dinamiche dei rapporti tra Tunisia e Sicilia sono stati fatti passi importanti. Parlare della propria storia, sia siciliana o tunisina, e trovarsi catapultati nella storia dell’altro è qualcosa di straordinario. Tanti fattori sono comuni che ci fanno capire come sia straordinaria la storia. La diversità non dovrebbe allontanare ma crea quella curiosità non solo scientifica ma anche naturale ma c’è ancora di più e scoprendo ciò che c’è diverso nell’altro. Facendo un cenno alla storia dell’Unità D’Italia (1861) c’è da dire che La Sicilia non ha avuto quello che si aspettava dato che vi fu una consistente immigrazione dalla Sicilia in Tunisia. Uno scambio di cordialità e accoglienza tra due popoli. Oggi non è facile ma la Sicilia dovrebbe fare tanto per aiutare un paese in difficoltà così come furono aiutati i siciliani quando dalle sponde siciliane furono accolti dai fratelli tunisini. Insomma un aiuto tra nazioni sorelle.
Dott. Nico Torrisi presidente Uras Federalberghi Sicilia. Bisogna portare avanti progetti concreti per aiutare il turismo ma nel contempo andare a studiare le esigenze e le proposte delle imprese alberghiere nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni politiche, economiche; un modo questo per interagire con i paesi del mediterraneo. Da li si parte per valorizzare gli interessi economici e sociali degli imprenditori turistici per favorire il riconoscimento del loro ruolo sociale, e poi anche l’affermazione dell’economia turistica e la promozione dell’offerta turistico ricettiva. Una delle fasi importanti è la progettualità e ad esempio un elemento importante è la presentazione di un unico prodotto da parte dei due popoli la Tunisia e la Sicilia.