” Turris hinc celeberrimae Convicini perstant adhuc reliquiae prope veterem maiore ecclesiam”.
Questa frase latina la ritroviamo nel “Dizionario topografico della Sicilia” di Vito Amico del 1757 alla voce “Barrafranca”. Nell’edizione del 1855 è tradotta in questo modo: “Rimangono ancora avanzi di una famosa torre di Convicino appo l’antica chiesa Maggiore”.
Una “TORRE” a Barrafranca ?
E si! A Barrafranca, tantissimo tempo fa, avevamo una “Torre” con relativo castello, niente da invidiare a Mazzarino o Pietraperzia. L’unica differenza è che noi, da buon barresi, abbiamo distrutto anche gli ultimi resti che erano presenti fino agli anni ’80. Andiamo per ordine.L’esistenza della torre è documentata già a partire dall’ XI secolo, sita in piazza Fratelli Messina. Non avendo a disposizione nessuna foto, ci viene in aiuto una planimetria della piazza, ripresa dal libro dello storico Angelo Ligotti
La foto mostra la pianta di come doveva essere la torre con l’annesso castello: stalle, corti, casa baronale, giardino. Di fronte si trovava la vecchia chiesa Madre (non più esistente dal 1933) che ha lasciato il posto ad un’ampia piazza. La torre fu rafforzata o forse ricostruita durante la dominazione Sveva (1198-1266). Essa fu impreziosita da Matteo Barresi III (signore di Barrafranca dal 1510 al 1534) con corti e con pars dominicia, grandi stalle e ambienti servili. Nel 1779 alcuni locali vennero adattati a carcere per volontà del principe di Butera.
Il carcere continuò a funzionare fino al natale del 1971. Successivamente fu chiuso e poi adibito prima a pescheria comunale e successivamente a latrina pubblica.
Nel giugno 1983 iniziò la demolizione di quella che era l’unica struttura del vecchio castello della famiglia Barresi, vanto di una storia ormai lontana. Dell’antico castello rimangono pochi resti come le mura di cinta della via della Torre e parti della “pars dominicia” del castello, visibili nelle abitazioni site nel vico Carcere.
Rita Bevilacqua