Le segreterie provinciali dei sindacati con Giovanni Lavalle della FP CGIL, Antonio D’Alia della CISL FP, Giuseppe Adamo della UIL FPL e Giovanni Fileccia del CSA hanno inviato un comunicato ai sindaci dei comuni di Enna, ai presidenti del consiglio comunale e ai rispettivi consiglieri comunale.
Richiediamo alle SS.LL. di partecipare, ciascuno nel proprio ruolo istituzionale, allo sciopero che, indetto dalle Segreterie Regionali di CGIL, CISL, UIL e CSA, comparto funzione pubblica, si svolgerà a PALERMO, IN DATA 23 GIUGNO 2015, secondo le modalità di seguito indicate:
-CONCENTRAMENTO IN PIAZZA GIUSEPPE VERDI (TEATRO MASSIMO), ALLE ORE 9,30;
-CORTEO DALLE ORE 10,30, LUNGO VIA MAQUEDA, CORSO VITTORIO EMANUELE, PIAZZA DEL PARLAMENTO, DI FRONTE LA SEDE DELL’ ARS.
Lo sciopero di cui sopra è finalizzato a manifestare:
– CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO che, di fatto, renderanno impossibile poter provvedere ad assicurare la fruizione dei SERVIZI essenziali, resi dalla “ex Provincia Regionale”, ai cittadini del Territorio di questa Provincia e, al contempo, negheranno il “FUTURO” AI LAVORATORI DELL’ENTE ed alle loro famiglie. In particolare, manifesteremo il nostro dissenso in ordine al “prelievo forzoso”, da parte dello Stato e a carico delle ex Province, previsto, per gli anni 2015, 2016 e 2017, dal comma 418 della Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), così come quantificato con Decreto 28/04/2015, che per la nostra provincia sarà:
• di € 4. 055. 391,58, per l’anno 2015,
• di € 7.390.783,16, per l’anno 2016
• e di € 10. 726.174,71, per l’anno 2017;
– CONTRO l’attuale mancata emanazione, da parte del Legislatore Siciliano, della Legge di riordino delle ex Province Regionali, che dia un assetto definitivo agli Enti de quo e determini, finalmente, con chiarezza, Funzioni, Personale e Risorse.
La partecipazione delle SS.LL. alla precitata giornata di sciopero, in uno ai Lavoratori delle ex Province Reg.li, rappresenta un momento importante di azione a “Tutela delle Città della nostra Provincia e dell’intero Territorio Siciliano”. L’attuale assenza di una normativa di riordino delle ex Province Siciliane e l’attuale permanenza, in capo alle medesime, di tutte le funzioni loro attribuite dalla Legge n. 9/1986, in presenza del richiamato contributo obbligatorio imposto dallo Stato ai citati Enti determinerà, tra le funzioni di maggiore impatto sociale, l’impossibilità di garantire:
1) Il regolare funzionamento degli Istituti Scolastici Superiori di II grado, di competenza provinciale, stante l’impossibilità dell’Ente Provincia di far fronte alle spese di acqua, luce, gas, telefono, etc. dei superiori Istituti;
2) La sicura fruibilità degli edifici scolastici che li ospitano, stante la progressiva carenza dei necessari interventi manutentivi di tipo ordinario e straordinario che, potrebbe, in alcuni casi, portare, anche, alla chiusura dei detti edifici o di parte dei medesimi;
3) Il regolare assetto della rete stradale provinciale che, in assenza di interventi manutentivi, potrebbe subire la chiusura al transito di molti tratti stradali, costringendo l’utenza a percorsi alternativi, magari più lunghi e, pertanto, più costosi e dispendiosi;
4) La necessaria assistenza ai disabili sensoriali, con drastica riduzione dei servizi socio – assistenziali a cui i medesimi hanno diritto e con gravissimo pregiudizio, oltre che per gli stessi disabili, anche per tutte le associazioni del terzo settore che, attraverso il sostegno finanziario degli Enti Provinciali, quei servizi assicurano.
La mancanza di risorse renderà, inoltre, oltremodo, difficile assicurare interventi e contribuzioni a sostegno e promozione delle piccole e medie imprese del settore turistico, agricolo e artigianale operanti a livello provinciale, oltre a determinare l’ impossibilità di affidare ad imprese i necessari interventi manutentivi, con conseguente restrizione delle commesse pubbliche e contrazione delle attività lavorative delle aziende del settore.
Certi che le ragioni fin qui esposte, abbiano palesato, seppure sinteticamente, la condizione che la questione non riferisce e non colpisce, esclusivamente, i dipendenti delle ex Province Regionali ma trattasi di un problema Politico che investe, direttamente, anche le SS.LL., n.q., confidiamo, vivamente, nella Vostra partecipazione allo sciopero del giorno 23 p.v. in quel di Palermo e vi esortiamo ad unirvi alla protesta delle scriventi, attraverso la convocazione di Consigli Comunale in seduta permanente e l’invio di ordini del giorno al Governo Regionale e alla Deputazione tutta. Ciò nella considerazione che, come già detto, il suddetto, “prelievo forzoso” ed il mancato riordino delle ex Province Regionali Siciliane, determineranno, quasi certamente, “danni”, in termini di servizi essenziali da rendere ai cittadini delle nostre città, oltre, all’autentico rischio di non potere mantenere i livelli occupazionali esistenti, a causa della possibile riduzione del 50% del personale a tempo indeterminato in servizio presso l’Ente che, nella malaugurata ipotesi di realizzazione, verrebbe a determinare, anche, la seria possibilità di non poter provvedere alla stabilizzazione del personale a tempo determinato, chiaramente, con le nefaste conseguenze che tutto ciò comporterebbe, sia per le famiglie che per il Territorio.
Grati per quanto farete in favore del Territorio e della presente istanza, restiamo in attesa di un cortese cenno di riscontro e porgiamo cordialità.