Sono queste le parole di un barrese presente da anni a Biella e che ricopre da anni cariche politiche importanti dopo il recente voto al Senato sul ddl “La buona scuola”. ” Questo Pd non mi rappresenta più – afferma Faraci – i sacrifici li chiedono sempre e soltanto alle fasce medio – basse; hanno cominciato con la riforma Fornero, poi il Job Act e oggi la Buona Scuola. E’ il modello che è sbagliato: il jobs act è la perdita dei diritti del lavoro a totale beneficio delle aziende, la buona scuola da invece ai dirigenti scolastici poteri straordinari lasciando i docenti in balia della volontà del dirigente scolastico”. La sintesi migliore, per Giuseppe Faraci, nell’aula del Senato l’ha fatta Schifani (Ncd) evidenziando che le riforme che non era riuscite a farle Berlusconi le sta facendo Renzi. Giuseppe Faraci, classe 77, è uno dei giovani barresi che nel 2000 si trasferì a Biella. Dopo una legislatura da consigliere comunale (2009-2014) è stato rieletto nel maggio 2014 per la seconda volta. Oltre a consigliere comunale nelle file del Pd, secondo la riforma Delrio sulle province, fu eletto consigliere provinciale, e gli fu assegnata la delega come assessore provinciale all’istruzione di Biella. Avverte il problema scuola come un bisogno primario dato che per quindici anni a Biella ha fatto il docente di scuola dell’infanzia ed adesso è sindacalista a tempo pieno con Anief di cui è presidente regionale e dirigente nazionale. Tanti barresi su facebook hanno appoggiato le sue idee in un momento in cui la scuola “è in caduta libera”.
Ecco la lettera con la quale il consigliere Giuseppe Faraci spiega le motivazioni che lo hanno portato alla decisione di abbandonare il Partito Democratico.
La votazione di giovedì sera al Senato che, con il voto di fiducia, ha approvato il ddl “la buona scuola” segna, per me, il punto di non ritorno rispetto alla comune permanenza tra le fila del Partito Democratico. Prima la cosiddetta “Riforma Fornero”, approvata con l’importante contributo del “mio” partito, poi il varo del cosiddetto “Jobs Act” che ha tolto diritti ai lavoratori, precarizzando ancora di più un’intera generazione e ora la DEMOLIZIONE della scuola pubblica. Il Preside manager, le risorse pubbliche alle scuole private, la futura gestione dei docenti di ruolo, le commissioni di valutazioni per gli insegnanti, i continui tagli al personale ATA (- 2000 posti) e la vera e propria vergogna delle modalità di assunzione dei precari. Questo provvedimento è inaccettabile e costruisce una vera e propria scissione tra il governo (e il PD) e il mondo della scuola. Come lavoratore della scuola non posso quindi che rispondere nell’unico modo possibile a chi , giovedì, ha deciso di compiere questa scelta. Questo PD non mi appartiene più, non mi rappresenta e non rappresenta neppure più quelli che dovrebbero essere i suoi referenti sociali. Questa riforma l’hanno scritta i giovani di Confindustria e il confronto con la scuola è stato solo annunciato per essere, definitivamente, affossato giovedì con la fiducia al Senato. Come ha dichiarato il capogruppo del Nuovo Centro Destra al Senato, Renato Schifani: “Renzi sta facendo tutte le riforme che Berlusconi non era riuscito a fare”. Per me, da sempre di sinistra, questa situazione non è più sopportabile e ne prendo atto, prima di tutto per essere coerente con i miei valori e la mia coscienza. Come Consigliere Comunale, eletto nelle liste del Partito Democratico, ho deciso di uscire dal Gruppo del PD di Palazzo Oropa confermando, al contempo, il mio sostegno alla Giunta di centro sinistra e al Sindaco Marco Cavicchioli. Aderirò al Gruppo Misto e mi confronterò, su ogni singolo provvedimento, con gli altri gruppi di maggioranza nell’esclusivo interesse della Città e per il pieno rispetto del programma elettorale per il quale, lo scorso anno, abbiamo avuto il mandato dai nostri concittadini per governare Biella. L’esternalizzazione dei nidi di Pavignano (nel 2009), di Chiavazza e del Villaggio prossimamente, per esempio, sono scelte che non condivido e – come avevo già detto al Gruppo del PD – credo potevano essere adottate scelte differenti per salvare una delle più importanti eccellenze pubbliche della nostra città, garantendo il servizio pubblico e la sua innegabile qualità. Sono certo che troverò orecchie disponibili all’ascolto, tutto il contrario di ciò che è invece avvenuto a livello nazionale. Voglio, infine, ringraziare pubblicamente Sergio Leone che è stato un ottimo capogruppo, generoso, disponibile, infaticabile. A lui va il mio personale ringraziamento per il lavoro svolto e la mia incondizionata stima e amicizia certo che continueremo a collaborare, in maniera fruttuosa, come è sempre stato in questi anni. Giuseppe Faraci