Ancora senza custodia il sito della miniera di Pasquasia così come il altri siti del nisseno, tanto che lunedì scorso un incendio ha interessato il costone e l’ingresso dell’ex sito minerario. A denunciare questa grave situazione è il presidente della commissione per le miniere all’ Urps, Giuseppe Regalbuto il quale rimarca che da oltre dieci giorni il sito non ha un sistema di controllo adeguato e il personale del corpo forestale avrebbe abbandonato il sito per altre attività dal 17 luglio. “ Non è concepibile – afferma Giuseppe Regalbuto, presidente per le miniere all’Unione regionale per le province siciliane – come un sito ad alto rischio, così come detto in tanti, venga lasciato senza custodia e non si parli neanche di ripresa dei lavori. La mia preoccupazione è per la salute della popolazione del territorio e ogni giorno che passa andrà sempre peggio. Invierò una nota alla commissione europea ambientale a Bruxelles”. L’ex sito minerario, dopo diverse incursioni vandaliche alcuni anni addietro con lo sversamento di olio dielettrico nel sottosuolo, fu provvisto di telecamere che non basterebbero a coprire tutto il perimetro del sito. Sul sito sono presenti oltre venti milioni di chili di cemento amianto e un grosso finanziamento di 21 milioni di euro avrebbe portato alla bonifica e messa in sicurezza del sito. Dopo l’inizio dei lavori però l’area fu messa sotto sequestro da parte della procura di Enna. Oltre ad un lavoro accurato di bonifica secondo Regalbuto i lavori per la bonifica potrebbero riprendere e fare un passo avanti per un possibile avvio di produzione. “ Ad oggi sentito l’Italkali e da fonti certe le altre multinazionali sono intenzionate, se messe in condizioni, di riprendere l’attività estrattiva; questo creerebbe sviluppo in un territorio e quindi una risorsa che da anni la burocrazia ha trasformato in un problema ambientale e in un clima di paura per la popolazione”. La commissione Urps sulle miniere dismesse è fortemente preoccupata se in futuro verranno stoccati rifiuti radioattivi proveniente dall’Europa. Sembrerebbe che sia stata scelta la Sicilia. “ Non è Pasquasia – ci dice Regalbuto – ma sempre in provincia di Enna”. La bonifica per questo sito è necessario ma la mancanza di custodi potrebbe essere oggetto di atti vandalici. In questi giorni è stato ravvisato lunedì mattina un incendio lungo il costone di Pasquasia e che avrebbe raggiunto anche l’ingresso della miniera.