“A scanso di equivoci e strumentalizzazioni da parte di politici e pseudo ambientalisti il giacimento di salgemma nel centro dell’ isola è quella che si addice ai criteri scelti della Sogin”. A sostenerlo è il presidente della commissione Urps Miniere dismesse siciliane sopportata da documenti e dichiarazioni da parte di Fabio Chiaravalli, direttore della divisione deposito nazionale e parco tecnologico Sogin in occasione di un convegno dell’Università Bocconi sulla mappatura nazionale dei produttori e detentori di rifiuti radioattivi in Italia. Per quanto riguarda il sito l’identikit del sito futuro per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi sono contenuti nella guida tecnica redatta dall’Ispra. Oltre ai criteri di esclusione nell’isola tra cui le aree vulcaniche il sito del giacimento di salgemma ubicata nel territorio tra Agira, Assoro, Nissoria (e confinante con altri comuni del nord della provincia ennese) sembra essere quella più accreditata. “ Nella guida tecnica il sito geomorfologico da scegliere – continua Giuseppe Regalbuto – deve soddisfare alcuni requisiti come ad esempio l’ altitudine di 700 metri sopra il livello del mare, distante di 5 km dalla linea di costa e con una dovuta distanza dai centri abitati, autostrade, strade extraurbane e linee ferroviarie. Ditemi, quindi, se il sito di Agira- Assoro non ha questi requisiti?”. Chiaravelli, in un convegno a Palermo, ha parlato di una mappatura nazionale secondo cui le coordinate sembrano confermare il sito siciliano. Per questo la preoccupazione di Regalbuto che la scelta della destinazione di rifiuti radioattivi ricadrà con molta probabilità nell’area collinare tra Assoro, Agira e Nissoria, delimitata a nord dal fiume Salso e a sud dal fiume Dittaino.