Ieri, domenica 30 agosto, a Barrafranca (EN) si sono conclusi i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie. E’ difficile risalire all’origine della festa, poiché non ci sono documenti scritti, molto probabilmente il culto della Madonna delle Grazie risale a prima del 1765 in quanto lo storico Giunta scrive che sia nella chiesa Madonna delle Grazie che nella chiesa di San Sebastiano il Nuovo (sulle cui rovine è sorta l’attuale chiesa Madre) era presente un quadro della Madonna delle Grazie. Inoltre la statua lignea che viene portata in processione risale all’800. Anticamente la festa si svolgeva in un solo giorno, l’ultima domenica di agosto. Giorni prima, si preparava la chiesa, pulendola e abbellendola come meglio si poteva. Per raccogliere i soldi da destinare ai festeggiamenti, il parroco assieme ad alcuni della commissione andava per tutto il paese, casa per casa, a chiedere delle offerte, allora si accettava anche grano e mandorle, caricati su dei muli. Anche le famiglie si preparavano alla festa, preparando dolci e pietanze da consumere il giorno della festa. La mattina della domenica, la festa era annunciata dallo sparo delle bombe, allora fatte esplodere dal fuochista “Ninu Maira”, appartenente a una delle famiglie di grandi fuochisti barresi. Era l’inizio della festa. Le donne indossavano gli abiti nuovi e si recavano in chiesa, gli uomini andavano “o chianu a rina” con i loro animali, per la compravendita di bestiame, mentre i bambini si recavano nelle bancarelle, allestite per l’occasione, per comprare giocattoli, dolci e altro. La sera tutti si recavano davanti al sagrato della chiesa Grazia ad attendere l’uscita della statua della Madonna, che era portata in processione per la “via dei Santi”. La festa terminava con lo sparo dei fuochi d’artificio, lungo la via Ferreri Grazia. (Per maggiori informazioni: Diego Aleo e Gaetano Vicari “Uno squarcio di paese fra passato e presente -il quartiere grazia di Barrafranca – la gente, la chiesa, la madonna, la festa”, Bonfirraro Editore.)
I tempi cambiano e cambiano e mutano le tradizioni. Adesso la festa inizia giorni prima con nuove manifestazioni, come la sfilata dei “Vessilli di Maria”, il recital davanti al sagrato della chiesa Grazia e la tradizionale processione serale, arricchita da nuovi momenti, come il “Canto del Magnificat” eseguito in onore di Maria, con il successivo sparo di fuochi. Anche gli addobbi delle strade sono cambiati: dalle “luminarie” che illuminavano le strade di luci di mille colori, si è passati a bandiere e stendardi colorati, per tutto il percorso della “via dei Santi”, con l’effige di Maria. Come le “luminarie” anche le bandiere sono simbolo di gioia e di festa. La processione serale è stato un tripudio di suoni, colori, preghiere in onore della Vergine Maria, “dispensatrice di Grazie”.
Rita Bevilacqua
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