E’ tornato libero Calogero Aleo, il sessantasettenne che fu arrestato il 29 agosto scorso per detenzione illegale d’armi, perché nella sua campagna furono trovati un fucile calibro 12 con matricola abrasa, più munizioni varie. La totale remissione in libertà è stata disposta dal tribunale del Riesame, che ha accolto il ricorso del difensore, l’avvocato Mario Mangiapane, disponendo solo l’obbligo di firma tre volte a settimana. Aleo era già stato posto ai domiciliari dal Gip Giuseppe Tigano, dopo la convalida. Il Tribunale di Caltanissetta, presieduto dal giudice Mario Amato, deve ancora depositare le motivazioni del provvedimento, ma la difesa aveva contestato in toto i «gravi indizi», oltre che le esigenze cautelari. Le armi sono state rinvenute in un terreno, in contrada Braemi, dove Aleo ha sostenuto che potesse entrare chiunque; e che chiunque potrebbe aver lasciato quelle armi, tra cui un coltello a serramanico, rinvenute grazie al metal detector, nascoste da numerose cassette per la frutta. Sta di fatto che i giudici, pur liberandolo, hanno mantenuto l’obbligo di firma. L’inchiesta è condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Piazza Armerina, diretti rispettivamente dai commissari capo Alessandro Scardina e Vincenzo Sangiorgio. Assieme ad Aleo, si ricorda, era stato arrestato pure il fratello minore Giuseppe, che a differenza del fratello non fu portato in carcere ma
posto agli arresti domiciliari. Domiciliari che furono revocati immediatamente dal Gip, con l’immediata remissione in libertà. Giuseppe è difeso dall’avvocato Maria Concetta Bevilacqna. Incensurato, è tuttora indagato per porto abusivo di una pistola calibro 6,35. Nel corso dell’udienza di convalida, si è difeso rispondendo al giudice e chiarendo la propria posizione. L’inchiesta intanto prosegue, coordinata dalla Procura. (‘JTR’)
fonte GDS