Risposta alla mozione presentata nella seduta consiliare del 28/9/2015

Risposta alla mozione presentata nella seduta consiliare del 28/9/2015

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Pubblichiamo, così come ci è pervenuta la risposta del responsabile del I° settore del comune di Barrafranca che reca in oggetto quanto contenuto nel titolo e cioè “Risposta alla  mozione presentata nella seduta consiliare del 28/9/2015”

I SETTORE

Affari generali e finanziari

 Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

Ai Consiglieri Comunali

Al Sig. Sindaco

Alla Giunta Comunale

Al Revisore dei Conti

pec: giuseppeflamma@pec.it

Al Segretario Generale

Al Dott. F. Schillirò

Ai Sigg. Capi Settore

Loro Sedi

 

Alla Procura della Corte dei Conti

 per la Regione Sicilia

Via Cordova, 76

90141 PALERMO

pec: sicilia.procura.regionale@corteconticert.it

 

Al Ministero dell’Interno

                                                                                              pec: finanzalocale.prot@pec.interno.it

Nella seduta consiliare del 28/9/2015, nove Consiglieri Comunali (Giuseppe Lo Monaco, Giovanni Patti, Liborio Cumia, Giuseppe Vetriolo, Salvatore Puzzo (classe 55), Salvatore Spataro, Salvatore Puzzo (58), Giuseppe Ferrigno e Salvatore Bevilacqua) hanno sottoscritto una mozione su cui si relaziona quanto segue:

Il Consiglio Comunale, con proprio atto n. 29 dell’11/6/2015, ha avviato la procedura del riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243 bis e segg. D. Lgs 267/2000, introdotti dal D. L. 174/2012, convertito in Legge n. 213 del 07/12/2012.

Dal momento in cui mi è stato conferito l’incarico di Responsabile dei Servizi Finanziari, ovvero dal 01/7/2015, ho lavorato sinergicamente con i competenti uffici, per ottemperare  a quanto deliberato dal C. C., provvedendo, nel rispetto della trasparenza, a porre a conoscenza dei creditori e di tutta la cittadinanza l’adozione dell’atto consiliare n. 29/2015.

Nel rispetto della volontà dell’organo consiliare e del mandato affidatomi, sono stati predisposti:

– il bilancio di previsione 2014, il cui schema è stato approvato dalla G.C. con atto n. 64 del 20/7/2015 e che il C. C. non ha approvato, rinviandone, prima, la trattazione a data da destinarsi per la sopravvenuta mancanza del numero legale e respingendo la proposta del Consigliere Di Dio di rinviare la trattazione dell’argomento al giorno 7 settembre e poi, infine, bocciandolo con Deliberazione n. 58 del 24/9/2015;

– la proposta di aumento delle aliquote IMU e TASI approvata dalla G. C. con Deliberazione n. 65 del 20/7/2015, regolarmente iscritta all’o.d.g. del C. C. nelle sedute del 29 e 30 luglio e poi del 2 e 3 settembre, data in cui è stata approvata con degli emendamenti.  L’approvazione di questo atto, così emendato, riducendo le entrate tributarie, avrebbe vanificato la leva fiscale che costituiva, quale fondamentale misura correttiva, la base del piano di riequilibrio, pertanto, l’argomento è stato riproposto dall’ A. C. e bocciato definitivamente con Deliberazione consiliare n. 56 del 24/9/2015;

– la proposta di istituzione dell’addizionale comunale all’IRPEF che il Consiglio Comunale ha respinto con propria deliberazione n. 57 del 24/9/2015;

– la relazione al Conto di Bilancio 2014, approvata dalla G. C., con proprio atto n. 76 del 01/9/2015, sebbene non fosse stato approvato ancora il bilancio di previsione 2014 perché, per l’elaborazione del piano di riequilibrio, si rendeva necessario conoscere il dato relativo al risultato di gestione;

– la proposta di approvazione del piano di riequilibrio finanziario, approvata con atto di G. C. n. 77 del 08/9/2015, su cui il Revisore dei Conti aveva espresso parere non favorevole, affermando che “il piano di riequilibrio economico-finanziario in materia di accertamenti di tributi locali e tariffe sono da ritenersi inattendibili per la mancata approvazione dei rispettivi aumenti e la mancata istituzione dell’addizionale comunale IRPEF”.

La proposta di approvazione del piano, immediatamente trasmessa al C.C., è stata restituita all’Amministrazione con Deliberazione n. 59 del 24/9/2015.

Relativamente alla “contraddizione” o “incongruenza” tra il “pareggio del bilancio di previsione 2014” e il “disavanzo del conto di bilancio”, rilevata dai Consiglieri firmatari della mozione, si evidenzia che non è sottile la differenza tra bilancio di previsione e conto consuntivo (come asserito nella mozione allorché si dice che “il bilancio di previsione 2014 era più un consuntivo che un preventivo”), ma è comprensibile che l’argomento possa apparire ostico a chi non è a conoscenza dei più elementari rudimenti e principi di contabilità. Infatti, a differenza del bilancio di previsione, al risultato di gestione scaturente dal conto di bilancio concorrono, oltre che gli impegni e gli accertamenti di competenza, anche i residui attivi e passivi. Del resto, dovrebbe essere chiaro che il rendiconto costituisce una rappresentazione articolata delle operazioni intraprese dall’Ente nel corso dell’esercizio finanziario e fornisce una chiara e trasparente informazione delle modalità di utilizzo delle risorse affidate. Nell’elaborazione di tale documento contabile, assume particolare rilevanza la ricognizione dei residui perché essa si riflette poi nella determinazione del risultato di gestione dell’Ente.

Affermare “come è possibile che il bilancio sia stato chiuso in pareggio e il consuntivo in disavanzo?” dimostra la totale incompetenza in materia contabile o, quanto meno, volere fare apparire “nuovo ed illecito” ciò che negli anni è stato sempre proposto ed adottato.

Relativamente a quanto affermato circa “…la palese violazione dell’art.228 del D. Lgs 267/2000 è dovuta al fatto che il conto di bilancio 2014…ha posto a raffronto quanto è stato previsto con il bilancio di previsione 2013 e quanto è stato realizzato nel corso dell’esercizio finanziario 2014” si fa rilevare che il software di gestione  su cui si opera per l’elaborazione dei documenti finanziari, prevede l’inserimento di dati numerici desunti da atti deliberativi adottati dagli organi competenti. Pertanto, a titolo esemplificativo, si chiarisce che, non essendo stato ancora adottato dal Consiglio Comunale il Bilancio di previsione 2014 e, necessitando dei dati relativi al risultato di gestione da inserire nell’elaborando piano di riequilibrio, il sistema informatico non poteva che fare riferimento agli ultimi dati certificati, ovvero a quelli relativi al bilancio 2013. Invero, illecito e falso sarebbe stato il conto di bilancio, se si fossero utilizzati, pur non essendo stato approvato il Bilancio 2014, i dati in esso contenuti.

Infatti, la procedura informatica di gestione della contabilità finanziaria riporta, in automatico, gli stanziamenti inseriti nel progetto di bilancio di previsione 2014, come stanziamenti definitivi nel conto di bilancio 2014, solo dopo che l’Organo Consiliare ha proceduto all’approvazione del bilancio di previsione.

Giova sottolineare, tra l’altro che, anche utilizzando gli stanziamenti dello schema di bilancio di previsione 2014, che come quelli del bilancio di previsione 2013 chiudono in pareggio, il risultato di gestione non sarebbe cambiato, in quanto deriva dalla differenza tra accertamenti e impegni della gestione di competenza e dei residui. Tant’è che, nella deliberazione della G. C. n. 76 del 01/9/2015, avente ad oggetto: “Relazione della G. C. al Conto di Bilancio 2014”, sono stati utilizzati gli stanziamenti dello schema di bilancio 2014 e il risultato di esercizio è uguale a quello del Conto Consuntivo, ovvero un disavanzo pari ad € 576.299,62.

Inoltre, i rilievi mossi  sulla determinazione n. 99/414 del 31/8/2015 del Capo del I Settore di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31/12/2014 “riporta i medesimi errori e dati inattendibili”, rivelano anch’essi una scarsa conoscenza della materia contabile, atteso che, ogni anno, il responsabile dei servizi finanziari ha proceduto analogamente e, comunque, il riaccertamento doveva essere, obbligatoriamente, fatto allo scopo di conservare solo quei residui che mantengono le condizioni previste dal legislatore per considerarli certi, liquidi ed esigibili, anche in virtù dell’entrata in vigore del nuovo sistema contabile di cui al D.Lgs. 118/2011.

Giova, altresì, ricordare che per l’approvazione del Conto di Bilancio è stato nominato, con D.A. n. 190/S3 2015, un Commissario ad acta, il quale, acquisita la relazione della scrivente Prot. n. 9861 del 07/09/2015, si è autosospeso dalle sue funzioni.

Tutto l’operato sopra evidenziato è esplicazione del  mandato conferitomi con l’incarico di responsabile del Servizio Finanziario, e si configura quale realizzazione gestionale della volontà sovrana del Consiglio Comunale espressa con la Deliberazione n. 29/2015.

Le osservazioni oggetto della mozione erano già state da me preventivate e le avrei chiarite tutte in sede di trattazione dei punti.

I vari documenti finanziari proposti per l’adozione erano tutti strettamente collegati fra loro e il rinvio della trattazione, avvenuto nelle sedute del 29 e 30 luglio e poi del 2 e 3 settembre e, infine, la mancata adozione di tutti gli atti (aumento IMU, istituzione IRPEF, bilancio di previsione 2014) nella seduta del 23 settembre hanno “obliterato” la volontà espressa dal C.C. nella seduta dell’11 giugno e vanificato il lavoro dell’ufficio, in barba “a tutti i principi di buon andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97 Cost. e di quelli di efficacia ed economicità di cui all’art. 1 della L. R. n. 10/1991”.

Va sottolineato che nella seduta consiliare del 3 settembre 2015, quando si è tentata la trattazione del bilancio di previsione 2014, erano stati evidenziati, da parte del Consigliere Lo Monaco, fattori di dubbia correttezza contabile nella predisposizione dello strumento finanziario  che sono stati  dalla scrivente, con dati alla mano, abbondantemente documentati, relazionati e argomentati facendo rilevare la loro infondatezza. Successivamente, nella seduta consiliare del 28 settembre viene presentata la mozione con altri  “capi d’accusa” , che vengono abbondantemente relazionati e contro dedotti con la presente.

Sorge spontanea l’affermazione: “Così è se vi pare…”

Conseguentemente, il Consiglio Comunale ha restituito all’Amministrazione  il piano di riequilibrio che “per sfortuna” non conoscerà mai il giudizio della Corte dei Conti e dell’apposita Commissione presso il Ministero e “chissà che opinione gli stessi si sarebbero fatta dello Staff finanziario e amministrativo del Comune ?

Perché questo “accanimento terapeutico” nei confronti degli uffici finanziari ed amministrativi che, quotidianamente, hanno operato e continuano ad operare con abnegazione per portare avanti e porre in essere gli indirizzi forniti dagli organi politici e che vengono accusati di avere prodotto documenti dove “tutto è sbagliato, falso, errato e in contrasto con ogni principio contabile”?

Per fortuna, è stato lungimirante il legislatore, allorché ha voluto sancire la separazione tra il potere di indirizzo politico e l’attività gestionale degli uffici che, nel caso in specie, hanno voluto realizzare l’obiettivo ritenuto fondamentale dall’organo politico, rimanendo sempre  coerenti con l’applicazione della legge e senza operare alcuna alchimia o strumentalizzazione tanto sbandierate.

La presente, unitamente alla mozione, è inviata alla Procura della Corte dei Conti che, opportunamente, opererà le necessarie verifiche contabili e, fin da adesso, la scrivente comunica di essere disponibile per ogni eventuale chiarimento e per la trasmissione di tutti gli atti che la stessa  Procura riterrà utile visionare.

Ai fini di una totale trasparenza del mio operato, la presente sarà pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente e trasmessa agli organi di informazione giornalistica.

Barrafranca 12 Ottobre 2015

                                                                                             IL RESPONSABILE DEI

                                                                                  SERVIZI GENERALI E FINANZIARI

                                                                                      Dott.ssa Giuseppina Crescimanna

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