Un finanziamento di 270 mila euro destinato ad abbattere le barriere architettoniche e rendere i locali comunali accessibili ai diversamente abili che ricoprono cariche elettive. Nonostante i ritardi che un ente pubblico dimostra di avere in questo caso il problema esiste dato che la Regione ha accreditato nel 2011 le somme e l’ente non li ha ancora impiegati. Neanche una mozione presentata dal consigliere Giovanni Patti e da diversi consiglieri non ha sortito gli effetti sperati dato che le somme sono “congelate” da quattro anni. Ma se è così di chi sono o di chi è la responsabilità? Andiamo con ordine a spiegare quello che è successo. I due decreti riconducibili al finanziamento furono accreditati in due “tranche” uno nel 2011 (amministrazione Ferrigno) e uno nel 2012 (amministrazione Lupo) da parte dell’assessorato regionale alla famiglia, guidato allora da Caterina Chinnici. Il finanziamento è arrivato perché destinato all’abbattimento di barriere architettoniche per cittadini diversamente abili che ricoprono una carica pubblica (Michele La Pusata è attualmente consigliere comunale). I lavori riguardavano anche l’aula consiliare. Alcuni mesi fa un episodio spiacevole al di la di della cerimonia di inaugurazione della videosorveglianza dove il consigliere comunale Michele La Pusata non ha potuto assistire all’iniziativa svoltasi al primo piano dell’edificio del Giudice di Pace (dove vi sono anche gli uffici comunali) perché non funzionava l’ascensore: in quell’occasione dal consigliere su invito del vescovo Rosario Gisana si recarono le massime autorità come il prefetto di Enna, Fernando Guida, il vice capo della Polizia, Matteo Piantedosi e il sindaco barrese, Salvatore Lupo.