Molto sentito in Sicilia e non solo è il culto della vergine e martire Lucia (283.-304). Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano e il suo culto è già testimoniato dal V sec. d. C. Il martirio avvenne il 13 dicembre 304, sotto il dominio di Diocleziano. Antecedente all’introduzione del calendario gregoriano (1582), la festa cadeva in prossimità del solstizio invernale, da chi il detto “santa Lucia il giorno più corto che ci sia”. La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d’inverno, è probabilmente dovuta alla volontà di sostituire antiche feste popolari che celebravano la luce e si festeggiano nello stesso. La prima e fondamentale testimonianza sull’esistenza di Lucia ci è data da un’iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894 dal professor Paolo Orsi nella catacomba di San Giovanni, la più importante di Siracusa: essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all’inizio del quinto, un siracusano – come si deduce dall’epigrafe alla moglie Euschia – nutriva una forte e tenerissima devozione per la “sua” santa Lucia, il cui anniversario era già commemorato da una festa liturgica. I racconti sulla vita di Lucia sono un misto di storia e leggende: narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente a una ricca famiglia di Syracusae, che era stata promessa in sposa a un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi a un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata, pregarono sant’Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno sant’Agata. Ritornata a Syracusæ e costatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all’arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Il proconsole allora ordinò che la donna fosse costretta con la forza, ma lei diventò così pesante, che decine di uomini non riuscirono a spostarla. Per piegarla all’abiura, le fece cavare gli occhi. Lucia, cieca, non si piegò a nessun tormento fino a quando, inginocchiatasi, fu decapitata.
Il culto a santa Lucia è molto sentito anche a Barrafranca (EN). La festa è preceduta da un triduo che si svolge nella chiesa Maria SS. della Stella dove si trova sia la statua sia il quadro della Santa. Il giorno della festa, nella chiesa Maria SS. della Stella avvengono più celebrazioni eucaristiche, dando la possibilità ai devoti di portare in chiesa le “candele devozionali a santa Lucia”, ossia delle candele su cui sono appese dei cartoncini raffigurati gli occhi, in quanto, per tradizione la Santa è protettrice della vista. Quello che caratterizzano di più i festeggiamenti sono le tradizioni popolari che si svolgono la vigilia della festa: ossia l’accensione dei falò, o burgia, e la preparazione da cuccia.
Programma dei festeggiamenti di oggi, domenica 13 dicembre 2015: ore 08.30 Celebrazione Eucaristica, presieduta da Frà Alessandro Giannone; ore 09.30 Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Alessandro Geraci; ore 11.00 Celebrazione Eucaristica, presieduta da Frà Emanuele Artale; ore 18.00 Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Luca Crapanzano; ore 19.00 RECITAL di SANTA LUCIA, in Piazza Fratelli Messina; ore 20.00 DEGUSTAZIONE DELLA TRADIZIONALE “CUCCIA”, a cura dell’AVIS di Barrafranca.