L’imputato non ha precedenti, salvo qualche problema di natura legale, dovuto agli strascichi della separazione dalla moglie, che ha otto anni meno di lui. l due si erano lasciati nel 2010, tra mille contrasti.
Sarà processato con il rito abbreviato Salvatore Siciliano, l’ottantatreenne che un anno fa ha pugnalato undici volte l’ex moglie, prima di presentarsi in caserma a Barrafranca e raccontare tutto ai carabinieri. L’accusa è tentato omicidio perché la vittima, miracolosamente, riuscì a cavarsela. Per Siciliano, difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri, la Procura di Enna aveva chiesto il rinvio,ma la difesa ha optato per il rito abbreviato “secco”, che si svolgerà giovedì 21 gennaio, dinanzi al Gup Elisabetta Mazza. L’imputato nonhaprecedenti, salvo qualche problema di natura legale dovuto agli strascichi della separazione dalla moglie, che ha atto anni meno diluLI due sì sano lasciati neI 2010. 1 contrasti con la donna, secondo quanto trapelato a margine del tentato omicidio, andavano avanti da tempo. E la sua ex si è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Gaetano Giunta, In passato Siciliano era stato anche denunciato per omissione degli obblighi di assistenza familiare. L’aggressione dunque risale a un pomeriggio dello scorso aprile. L’anziano avrebbe colpito la moglie con un coltellaccio a serramanico dalla lama di Otto centimetri. E ferimento è avvenuto in un casolare di contrada Friddani, di proprietà dei due. Poi la donna ha tentato di fuggire a piedi ma caduta per terra esanime, circa trecento metri più avanti. Intanto sono arrivati i carabinieri, avvertiti da alcuni familiari – che sapevano dei dissidi tra gli ex coniugi ed erano al corrente della circostanza che i due dovessero vedersi – e hanno trovato la vittima. 1mmediato l’intervento del 118, che ha portato la signora all’ ospedale di Mazzarino, prima, poi a Caltanissetta. L’anziana è stata sottoposta a diversi interventi chirurgici, ma fortunatamente se l’è cavata. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del nucleo operativo e radio- mobile della compagnia di PiazzaArmerina, a coordinata dal sostituto procuratore di Ernia Ferdinando Lo Cascio. I militari,va ricordato, nell’immediatezza hanno anche rinvenuto e sequestrato l’arma, intrisa di sangue, affidata alla Sis, la sezione di investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri. L’arma, che era nel casolare, è ritenuta compatibile con le lesioni riportate dalla donna. Nel corso dell’indagine è stata espletata una perizia, che ha confermato la potenzialità letale delle pugnalate inferte da Siciliano all’ex moglie, elemento cruciale perché confermerebbe, secondo la Procura, l’accusa di tentato omicidio.
Josè Trovato (GDS)