Con il Decreto del Dirigente Generale dell’Assessorato all’Energia n. 556 del 23 maggio 2014 e la circolare prot. 340304 del 25 settembre 2014, la Regione Sicilia ha istituito il catasto regionale degli impianti termici che prevede la registrazione obbligatoria degli impianti da parte dei responsabili.
Per avere un quadro chiaro della situazione sottolineiamo che la Regione Sicilia, in attuazione delle disposizioni contenute nella Legge n. 10/1991, ha individuato quali autorità competenti le Provincie regionali oggi Liberi Consorzi dei comuni (ai sensi della legge regionale n. 8/2014) ed i Comuni sopra i 40.000 abitanti. Considerato che i liberi consorzi non sono ancora, ad oggi, una realtà e che i Comuni sopra i 40.000 abitanti non hanno ancora provveduto a redigere il catasto degli impianti termici, tranne la Provincia di Palermo ed il Comune di Messina, la situazione ad oggi è che su 650.000 impianti solo il 10% è stato accatastato.
Questo fa toccare con mano come, ancora una volta, il Governo Crocetta stia comportando solo ritardi e seri danni alla Sicilia. L’istituzione del Catasto energetico, nato per ridurre i consumi di energia e quindi i livelli di emissioni inquinanti, al fine di promuovere politiche pubbliche in materia di risparmio energetico ed uso razionale dell’energia, resta al momento solo un buon proposito scritto nero su bianco ma senza una visione di reale attuazione.
Tenendo conto che su 29 Enti individuati dalla Regione, soltanto due hanno attivato il servizio, sarebbe opportuno istituire un servizio di supporto per il 27 Enti inadempienti al fine di risolvere l’anomalia che si è verificata che vede, da un lato, i manutentori/installatori attivi sul territorio e, dall’altro, gli Enti locali drasticamente fermi.