“ L’articolo di apparso oggi con la dichiarazione dell’avvocato Ernesta Di Vita riporta una sintesi ed una semplificazione dei fatti che non rende assolutamente giustizia a quanto effettivamente avvenuto”. Ad affermarlo con tenacia è l’ex vicesindaco del comune di Barrafranca, Alessandro Tambè, dato che il legale Ernesta Di Vita che ha difeso alcuni consiglieri comunali sulla vicenda del ricorso al Tar ed ha fatto alcune dichiarazioni. Queste la dichiarazione di Alessandro Tambè: Il bilancio consuntivo era falso? Questo è tutto da dimostrare. Intanto bisognava approvare il bilancio preventivo 2014. Il Consiglio Comunale avrebbe potuto anche emendare o proporre cambiamenti e modifiche al bilancio di previsione 2014 proposto dall’amministrazione e predisposto dagli uffici comunali e non l’ha fatto. Avrebbe potuto fare la stessa cosa col rendiconto 2014 e non l’ha fatto. Avrebbe potuto quanto meno degnare di uno sguardo il Piano di Riequilibrio Finanziario predisposto dagli uffici e proposto dall’Amministrazione. E invece si è ostinato, sempre a maggioranza, a bocciare l’essenziale manovra sulle entrate proposta dall’Aministrazione. Il Consiglio Comunale poteva accettare e modificare le aliquote proposte dal sottoscritto sia per l’IMU e la Tasi, sia per l’addizionale comunale. La loro introduzione ed il loro adeguamento (non certamente al massimo come invece avviene col dissesto) erano fondamentali per poter finanziare la incomprimibile e essenziale spesa corrente di questo nostro Comune (manutenzione delle strade, verde pubblico, manutenzione della rete fognaria e idrica, manutenzione delle scuole, servizi sociali e scolastici) e per finanziare il Piano di Riequilibrio finanziario. E il Consiglio Comunale cosa fece? Non solo per ben 3 volte bocciò le aliquote nella misura proposta ma fece anche di più: sempre a maggioranza, deliberò di abbassarne alcune danneggiando ulteriormente le già precarie e compromesse condizioni finanziarie del Comune. E ricordiamoci che la manovra sulle aliquote, e dunque sulle entrate del nostro Ente, erano parte sostanziale del Piano di Riequilibrio Finanziario che si stava predisponendo. Bocciando quelle, il Piano di Riequilibrio stesso perdeva di sostanza e di utilità.
In sintesi è questo il pensiero del vicesindaco Alessandro Tambè. “Un pensiero – ribadisce Tambè – di chi si è trovato “su una barca” nella quale tutti avrebbero dovuto remare verso la stessa direzione: il bene del nostro comune e dei nostri concittadini, senza guardare minimamente ai destini politici personali dei singoli. Questo solo doveva essere l’obiettivo: il bene comune. Non certamente il destino politico del sindaco, della sua Giunta o del Consiglio Comunale”. E poi conclude sulla sentenza del Tar: “In tutti i casi, il ricorso del TAR non verteva certamente sugli argomenti citati dall’avvocato Di Vita, bensì sulla sfiducia al sindaco. Sugli importantissimi argomenti appena accennati e toccati dall’avvocato Di Vita sono disponibile a qualsiasi necessario e fondamentale chiarimento”.