Martedì 8 marzo 2016, alle ore 11.00, la casa-museo dello scrittore Giovanni Verga, sita in via Sant’Anna n. 8 a Catania, riaprirà al pubblico e sarà nuovamente possibile visitare i locali del museo. Il percorso di visita tra le stanze (biblioteca, camera da letto, stanza da pranzo) prevede anche l’ausilio di audioguide e di mappe tattili. Nel corso della mattina, presso la Casa museo, si svolgerà una performance degli attori della Federazione Italiana Teatro Amatori, Sezione di Catania.
Ciò è stato possibile grazie a Fulvia Caffo, Soprintendente per i beni culturali e ambientali di Catania, e da Giovanni Di Stefano, Direttore della Casa museo. Si sono, infatti, conclusi gli interventi di restauro e di valorizzazione, realizzati dalla Soprintendenza di Catania grazie a un finanziamento europeo 2007/2013 con la progettazione di Maria Lucia Giangrande, Nicola Francesco Neri, Ida Buttitta e la direzione dei lavori di Nicola Francesco Neri; responsabile unico del procedimento, Cornelio Tripolone. I lavori hanno riguardato il restauro degli arredi e di oltre 2.500 volumi appartenenti alle biblioteche personali degli scrittori Verga, De Roberto e Capuana e l’allestimento di sale lettura organizzate anche in funzione di utenti ipovedenti e non vedenti.
La Casa-museo è appartamento al secondo piano di un palazzo ottocentesco, in via Sant’Anna n. 8 a Catania. E’ la dimora in cui Verga trascorse la sua infanzia e risiedette per lunghi periodi circondato dai familiari e dagli amici più cari. Dopo la morte di Giovannino Verga Patriarca, erede dello scrittore, la casa fu acquistata dalla Regione Siciliana e aperta al pubblico dopo il restauro. Al suo interno sono custoditi gli arredi e i libri che appartennero a Giovanni Verga. Tra gli oltre 2600 volumi figurano opere di Giacosa, Oriani, Rod, Capuana, Di Giacomo, Deledda, Marinetti, Borgese, Villaroel, e di autori russi e francesi come Turgenev, Dostoevskij, Tolstoj, Gorkij, Flaubert, Maupassant, Dumas, Zola.Dopo la scomparsa dello scrittore, alcuni decenni più tardi, in via S. Anna sono stati ritrovati quanto rimaneva della passione pionieristica del Verga per la fotografia. Le lastre e le pellicole (oggi raccolte in una collezione privata) svelano un interesse documentario che, anche se casuale, certo non si discosta dall’ideologia verista. Le fotografie ritraggono soprattutto volti familiari allo scrittore: la madre, i fratelli, gli zii, i nipoti, ma anche i contadini che lavorano per la famiglia Verga, nelle campagne di Tébidi, a Vizzini. L’interesse per la fotografia (tecnica che nella seconda metà dell’Ottocento coinvolse intellettuali della buona borghesia in un hobby, per l’epoca, decisamente d’èlite) accomunò Verga, Capuana e De Roberto, rendendoli artefici di sperimentazioni non prive d’interesse.
Rita Bevilacqua