Nell’assemblea pubblica indetta dal comitato spontaneo “Cittadini per la Costituzione”, svoltasi presso il Centro Polifunzionale, si è costituito il “Coordinamento per la democrazia costituzionale” della provincia di Enna, che aderisce al Coordinamento nazionale promosso dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, da Libertà e Giustizia, da Libera contro le mafie e dall’Arci, al quale si stanno aggiungendo svariate componenti politiche, sindacali ed espressioni organizzate della società civile. Anche ad Enna e nel territorio si è sviluppato dal basso un percorso di riflessione sul tema della riforma costituzionale, il DDL Renzi – Boschi, e sulla nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum. Il combinato disposto dei due provvedimenti legislativi configura, più che una riforma, lo stravolgimento della Carta Costituzionale, con il venir meno della centralità del Parlamento e l’accentramento della funzione legislativa nelle mani del Governo che detterà temi e tempi dei lavori all’unica Camera rimasta, dal momento che il Senato viene ridotto a un fantasma e privato della ordinaria funzione legislativa. Si avrà quindi una concentrazione di poteri enorme, senza contrappesi, nella figura del Presidente del Consiglio che segnerà la fine della Repubblica parlamentare voluta dai padri costituenti e la nascita di un vero e proprio principato.
Questa prospettiva autoritaria si alimenta attraverso il nuovo meccanismo elettorale che consentirà a una singola lista di partito di ottenere un esorbitante premio di maggioranza, anche se i suoi elettori costituiscono una minoranza del corpo elettorale
Insomma un partito unico al potere e un primo ministro che può decidere tutto da solo. In nome della governabilità si annulla la democrazia. Anche la potestà legislativa delle Regioni verrà pesantemente limitata riservando al Governo centrale la competenza esclusiva su questioni rilevanti come l’ambiente e il territorio, trasporti e comunicazioni, politiche sociali e della formazione. Questi, in estrema sintesi, i punti più inquietanti della controriforma imposta ad un Parlamento di nominati, eletto senza preferenze, con una legge elettorale, il “porcellum”, dichiarata incostituzionale dalla Consulta e che giuridicamente, politicamente e moralmente non poteva mettere mano alla revisione costituzionale, men che mai al suo stravolgimento. Contro questo progetto antidemocratico è necessario che il vero sovrano, il popolo, richieda il referendum confermativo, sostenendo le ragioni del NO, sia sulla controriforma della Costituzione che sull’Italicum.
Dopo un partecipato e intenso dibattito, nel corso del quale si è espresso pieno sostegno al comitato No triv, le cui ragioni sono state esposte dal rappresentante di Legambiente e per il quale urge immediata mobilitazione a favore del SÌ per abrogare la legge che consegna i nostri mari alla devastazione delle ricerche petrolifere, si è proceduto alla costituzione del “COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE” di Enna che promuoverà la formazione di comitati locali in tutti i comuni della provincia, l’informazione e la raccolta delle firme, la campagna referendaria prevista per ottobre. Al Coordinamento ennese aderiscono L’ANPI prov.le, ampi settori del sindacato, l’Associazione Mondoperaio, e tanti singoli cittadini impegnati nei comitati per l’acqua pubblica e nel sociale. Ulteriori adesioni potranno aggiungersi progressivamente attraverso la attività di sensibilizzazione attuata dal Coordinamento.
L’assemblea ha quindi eletto come proprio referente presso il Coordinamento nazionale la giovane avvocato Giulia Giadone e ha individuato i propri referenti nei comuni di Agira, Centuripe, Piazza Armerina, Regalbuto, Valguarnera e Villarosa.