Tradizionalmente il 1° aprile è il giorno del PESCE D’APRILE, ossia della tradizione di realizzare tutta una serie di scherzi, di varia natura, che hanno come scopo quello di prendere in giro, in senso bonario, le vittime di tali scherzi.
Tante le ipotesi sulle origini di questa tradizione: secondo alcuni le origini siano rintracciabili nel mondo romano e in particolare ala festa chiamata dai romani Hilaria, festa collegata al ciclo di morte e resurrezione, che si svolgeva in primavera, in occasione dell’equinozio, dal 22 al 27 marzo ed era dedicata ad Attis e Cybele, la Magna Mater, entrambe divinità frigie della vegetazione. Si tratta del passaggio dall’ inverno alla primavera. Si usava propiziare gli dei offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie. Altra ipotesi è che sia collegato all’ avvento del Calendario Gregoriano. Il capodanno festeggiato fra il 25 marzo e il primo aprile, con il nuovo calendario si passa al primo gennaio. Non tutti accettarono questo spostamento e chi continuò a festeggiare la fine dell’anno durante l’ultima settimana di marzo, fu considerato uno stupido e fatto oggetto di scherzi. In Europa, gli scherzi del primo d’aprile diventano usanza intorno alla fine del 1500: pochi anni dopo l’adozione del nuovo calendario Gregoriano. La tradizione prende il via in Francia e in Germania degli Asburgo, per poi diffondersi in Inghilterra ( XVIII secolo) e negli altri stati europei. La leggenda vuole che molti francesi, contrari al cambiamento del calendario Gregoriano o semplicemente per sbadataggine, continuassero a scambiarsi regali tra marzo e aprile, festeggiando il Capodanno come ai vecchi tempi. Così dei burloni, per sbeffeggiarli, iniziarono a consegnar loro regali assurdi o vuoti. Nel regalo vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto “poisson d’avril”: pesce d’aprile, in francese. In Italia, come in Francia, si chiama PESCE d’APRILE, per la similitudine che c’è tra il pesce e la persona oggetto dello scherzo: come il pesce abbocca all’ amo, così i malcapitati abboccano alle burle che gli vengono fatte. Nei paesi anglosassoni e in America si chiama APRIL FOOL’S DAY, ossia il giorno dello sciocco d’aprile, dove il termine “fool” richiama alla mente il “Fool”, il giullare delle corti medioevali, sottolineando così la connotazione scherzosa della festa. In Germania invece si chiama APRILSCHERZ , più semplicemente lo “Scherzo d’Aprile”.
Tanti sono gli scherzi che nell’arco degli anni sono stati fatti. In Italia, lo scherzo più antico di cui si ha notizia è quello messo in atto, sul finire del XIII secolo, dal maestro Buoncompagno da Firenze. Questo disse al popolo bolognese che il 1° aprile avrebbe sorvolato la citta con un congegno di sua invenzione. Così nel gioendo stabilito la popolazione si riunì sul monte di santa Maria per assistere allo spettacolo. Il Buoncompagno si presentò con un paio di enormi ali, ma non provò nemmeno a volare, con la scusa che un improvviso vento sfavorevole aveva impedito il volo. Altro pesce d’aprile famoso fu quello ideato da Orson Welles il 1° aprile 1938 e posticipato al 30 ottobre di quell’anno per problemi tecnici: il regista americano progettò uno speciale radiofonico intitolato La guerra dei mondi, trasmesso negli Stati Uniti, con il quale scatenò il panico, descrivendo un’invasione aliena. Altro scherzo quello del 1° aprile del 2006 quando Wikipedia Italia annunciò la chiusura del sito a causa di una richiesta esplicita di una persona. Oppure, Google diffuse la notizia su un nuovo tipo di collegamento gratuito a internet, che consisteva nell’acquistare un kit comprensivo di un modem e di un cavo che andava inserito nel WC di casa.
Rita Bevilacqua