Il culto di Sant’Antonio a Barrafranca

Il culto di Sant’Antonio a Barrafranca

- in Barrafranca, Tradizione

Sant'AntonioIl 13 giugno la Chiesa festeggia sant’Antonio da Padova, definito da Pio XII “dottore” della Chiesa cristiana. A Barrafranca (EN) la devozione al Santo è antica e risale ai tempi della presenza, in paese, dei frati francescani. Difatti nella chiesa di san Francesco, sita in Piazza Regina Margherita, riaperta da poco, è presente un altare dedicato al Santo, dove trova posto una statua in carta pesta. Si tratta di un altare barocco, che presenta sotto la mensa, realizzata in marmo, un bassorilievo recente del Santo. Sconosciuto sia l’autore, sia la data di esecuzione della statua. Nella base di legno, dove è sistemata, si legge P.tà Stella Ingria. L’iconografia del Santo comprende un ricco complesso di simboli: la giovinezza poiché morì a 36 anni; il saio poiché monaco francescano; Gesù Bambino in ricordo della visione che Antonio ebbe a Camposantiero; il giglio simbolo di purezza e il pane richiama la sua carità verso i poveri. Questi simboli, la giovinezza, il saio e il bambino, li ritroviamo rappresentati anche nella nostra statua.

Chiesa di san Francesco-internoAnni fa, quando la chiesa era ancora retta dai frati francescani, sotto quell’altare avveniva la presentazione dei bimbi, già battezzati, al tempio. Era usanza, dopo aver battezzato il nascituro nella chiesa di appartenenza, di andare famigliari e padrini alla chiesa del convento (così chiamata dai barresi) per “a niscuta o tempiu”. Questa cerimonia richiama l’antica celebrazione della presentazione di Gesù al Tempio e della purificazione di Maria, solo che qui, il neonato veniva posto sotto la protezione di Sant’Antonio. Come la Madonna consegna nelle braccia del vecchio Simeone il suo figlio, così la madrina pone, simbolicamente, il neonato appena battezzato, nelle braccia di S. Antonio, la cui statua lo raffigura mentre contempla il Bambino Gesù che tiene in mano.

La devozione barrese al Santo è legata all’offerta del “pane votivo” o com’è chiamato in antropologia “il pane dei Santi”, ossia di un particolare formato di pane, dall’impasto duro, che viene portato in chiesa per essere benedetto. Si tratta di ex–voto che i fedeli offrono per grazia ricevuta. L’offerta del pane avviene a fine celebrazione eucaristica, durante la benedizione dei fedeli. Dopo la benedizione, alcuni devoti lasciano il pane in chiesa, per essere distribuito ai presenti, mentre altri lo portano a casa e lo distribuiscono ai familiari. Anticamente il pane veniva offerto al Santo non solo il 13 giugno ma ogni martedì, giorno a lui dedicato . Tanto era il pane offerto che i frati lo distribuito ai poveri. La devozione del pane trae la sua origine dall’evento miracoloso del piccolo Tommasino, risuscitato dal Santo. Secondo la tradizione la madre del piccolo fece voto di distribuire ai poveri la quantità di grano corrispondente al peso del bimbo se il Santo lo avesse risuscitato. Sant’Antonio è stato da sempre considerato protettore dei bambini, con riferimento ai tanti miracoli compiuti dal Santo verso i piccoli. Da qui la devozione di far indossare ai bambini, proprio questo giorno, il saio francescano, in segno di ringraziamento della protezione ricevuta.

Lunedì 13 giugno il programma dei festeggiamenti  prevede la Santa Messa alle ore 09.00, alle ore 11.00 e alle ore 19.00 nella chiesa di San Francesco.

Rita Bevilacqua

 

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