Un tassello importante della storia di Barrafranca (EN) è rappresentato dall’orologio della Chiesa Madre, chiesa Maria SS. della Purificazione, sita nel centro storico del paese. Ne raccontiamo la sua storia, attraverso le parole di un manoscritto redatto dal barrese Salvatore Corso, conosciuto da tutti come lo “Zi Totò”, meccanico, fontaniere comunale, vigile urbano e ora pensionato, che si è tanto prodigato per il bene del paese. Li è tracciata la storia di quell’orologio che, come scrive Gaetano Vicari nel suo libro “Guide alle principali chiese di Barrafranca ed i loro tesori nascosti”, insieme al campanile dalla grandiosità solenne, rappresenta il simbolo di Barrafranca poiché il nostro paese è caratterizzato in modo indimenticabile dalla sua mole imponente.
C’ERA UNA VOLTA L’OROLOGIO di Salvatore Corso
«Si racconta che, nei primi anni del 1900, a Barrafranca fu installato un orologio tipo “meridiana” sulla facciata della chiesa Madre. Lo faceva funzionare un signore di nome Razza Angelo che diventò anche il fontaniere comunale e faceva ben funzionare le tredici fontanelle installate nel centro abitato, quando in paese fu fatto l’impianto, o meglio la rete idrica interna e l’acquedotto esterno, proveniente dalla sorgente “Acqualunga Friddani”. Il signor Angelo Razza era il meccanico del Comune. Per l’orologio, un altro signore collaborava con lui: si chiamava Giuseppe Scordo, che diventò poi l’addetto definitivo per £ 4.000 l’anno e che a sua volta, saltuariamente, era collaborato dal signor Angelo Strazzanti (senza nessuna retribuzione). Si racconta che, tra il 1920 e il 1922, iniziarono i lavori sul campanile della chiesa Madre per l’installazione dell’orologio da torre a quattro facciate, che è quello che oggi abbiamo il piacere di ammirare, nonostante sia fermo, pur essendo funzionante. Si narra che fu inaugurato quasi contemporaneamente nel 1924, quando entrò in funzione anche la corrente elettrica per l’illuminazione della nostra città di Barrafranca sotto il patrocinio e la gestione del commissario prefettizio Giuseppe Càndia. Il maestro muratore ed esecutore della struttura muraria fu il signor Santo Scarpulla (in quei tempi artigiano e maestro di gran fama e qualità incomparabile). Come si può osservare, sotto la cupola vi è l’orologio. La cornice in pietra che cinge il campanile e i quattro pilastrini a tronco piramidale posti ai quattro angoli del campanile, furono ideati e installati dal gran maestro Santo Scarpulla. Il lavoro di scalpellino della cornice sopra l’orologio e tutto quanto fu eseguito dal signor Giuseppe Cavagrotte (gran maestro e che tantissime opere fece in tutta la città.). Si narra inoltre che, dal 1925 al 1939, la manutenzione dell’orologio e della meridiana fu affidata al signor Angelo Razza. Poi dal 1939 al 1943, detta manutenzione fu affidata al signor Giuseppe Scordo, fino a quando, con il bombardamento del 9 luglio 1943, fu distrutta la meridiana che era collocata sulla facciata destra della chiesa Madre. Dopo la guerra fu incaricato il signor Cateno Bevilacqua per £ 4.000 l’anno. Dovuto partire per la Francia, alla manutenzione si susseguirono Angelo Strazzanti e, per breve tempo, Filippo Bonaffini. … A causa di un mal funzionamento, il sindaco dott. Vittorio Mattina chiamò di nuovo Angelo Strazzanti che, alla presenza del capo delle guardie municipali signor Giuseppe Ligotti e davanti al tecnico comunale signor Luigi Pinnisi, riordinò la macchina e tutto funzionò. Il signor Angelo Strazzanti mantenne tale incarico sino al 1992. A causa di un guasto, il sig. Strazzanti fece richiesta all’amministrazione per alcuni lavori, la quale con delibera n° 1150 del 31. 12. 1992, approvò un impegno di spesa di £ 3.000.000 (tre milioni) per la sistemazione dell’orologio pubblico, approvata dalla C.P.C. nella seduta del 03. 02. 1993. Il signor Strazzanti si rivolse al signor Totò Corso e assieme andarono nell’officina del fratello Giuseppe Corso. Angelo Strazzanti e i fratelli Totò, Vittorio e Giuseppe Corso si misero subito al lavoro. L’orologio fu portato nell’officina di Giuseppe Corso e fu sistemato. I fratelli Corso fecero tutto questo per dar piacere al signor Strazzanti e a tutta la popolazione di sentire ancora il suono e i rintocchi di quel bellissimo orologio che scandivano le ore. Tra tante vicissitudini, l’orologio continuò a funzionare fino al 1997. Una notte di marzo del 1997, nell’avvicinarsi della santa Pasqua, smise di funzionare. Quella fu la sua ultima volta… »
Nel corso degli anni il sig. Salvatore Corso ha cercato di sensibilizzare le diverse amministrazioni a ripristinare l’orologio, ma niente. Adesso è un marchingegno elettronico a scandire le ore, mentre l’orologio è rimasto fermo alla stessa ora di quel lontano 1997.
Rita Bevilacqua