Delitto Nicolosi, chiesta la conferma delle condanne

Delitto Nicolosi, chiesta la conferma delle condanne

- in Cronaca Barrafranca





«Chiedo la confenna dell’ergastolo per Giuseppe Tarnbè e della condanna a 21 anni per Alessandro Tambè». Soro queste, in estrema sintesi, le conclusioni della requisitorta dci p d’appello di Catania Io- le Boscarino, al processo “ter” per l’omicidio di Giuseppe Nicolosi, l’agricoitore di 49 anni morto li 5 lugUo 2006, sei giorni dopo aver subito un agguato a colpi di furile davanti alla sua proprietà di contrada Creti. Gli imputati sono padre e 6- glio. li primo, secondo l’accnsa, sarcbbe l’ideatore e l’esecutore del dc1tto, mentre il figlio io avrebbe aiutato. Le condanne soito state annuil e due ‘vi’i dalla Cassazione, che mpre disposto ‘nuovi giudizi ‘‘ello. La Corte, presieduta dal giudice Luigi Russo, ora ha rinviato a ottobre, con un calendario fitto di udienze per le arringhe delle parti civili — la famiglia Nicolosi è assistita dagli avvocati Gaetano Giunta e Mario Marino — e della difesa, gli avvocati Paolo Giuseppe Piazza, Giovanni Aricò e Salvatore Catania Mifiuzzo. E sicuramente ci sarà battaglia. Secondo l’accusa, avrebbe avuto un concorso nel delitto con il padre. Di diverso avviso secondo quanto e emerso in questo giudizio — e secondo quanto ripetuto più volte dai difensori — è la tesi della difesa, che contesta le accuse al padre e secondo culli giovane non c’entra affatto. li nocciolo della questione è relativo alle presunte particelle di polvere da sparo trovate nelle mani del giovane; che secondo l’accusa proverebbero il suo contatto con l’arma del delitto Per la difesa, ch.e ha portato a supporto una perizia redatta dal professore Carlo Torre — noto per aver lavorato nel processo sul cosiddetto “caso Meredith” è un elemento neutro, considerato che il giovane è stato fatto salire su una macchina della polizia, dove erano trasportate delle armi e per questo, le tracce trovate, non sarebbero altro che l’effetto di una “contaminazione” o, più presumibilmente, semplici particelle prove- meriti da pezzi meccanici della sua auto. iVla se ne parlerà dopo l’estate.
il movente del delitto, secondo l’accusa, sarebbe da ricercare negli scontri tra Tambè padre e Nicolosi, legati ad alcune proprieta. Al processo “ter” è stata anche disposta una superperizia, proprio sul tema delle presunte tracce di polvere da sparo. Ma la forbice tra accusa e difesa è rimasta apertissima. Se ne parlerà entro il prossimo autunno, al Tribunale di Catania.

Josè Trobato fonte GDS



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