Famiglie di persone disabili aspettano da mesi notizie rassicuranti da parte dell’amministrazione per l’apertura del centro diurno del Csr. Si sono riuniti in assemblea genitori e operatori nella sede del Csr lunedì scorso e poi per manifestare il disagio si sono recati direttamente dal primo cittadino Accardi per avere notizie certe sul destino dei loro familiari disabili. Come ogni anno il comune ha stanziato fondi per la struttura per il progetto del centro diurno che assiste i disabili gravi e riesce a dare, in termine di tempo, un sollievo alle famiglie dei diversamente abili. In precedenza le condizioni di una somma da impiegare per il Csr sarebbe stata impossibile, perché l’amministrazione avrebbe voluto percorrere la via di una richiesta di finanziamento al ministero del lavoro, un iter lunghissimo a cui forse non avrebbe sortito alcuna risposta. L’amministrazione in fase di bilancio che dovrebbe essere approvato a breve ha previsto 20 mila euro per il trimestre 2016 per cui il sindaco ha rimarcato che adesso l’approvazione spetta al consiglio comunale. Abbiamo anche suggerito all’amministrazione come agire per attingere a dei finanziamenti inerente al caso specifico”. Una richiesta di finanziamento, forse la più agevole, è quella che si attinge dai piani di zona 328, una legge quadro sui servizi sociali per la realizzazione del sistema integrato di interventi a favore di enti pubblici. Il centro diurno del Csr si svolge in contrada Sopracanale a Barrafranca da 14 anni: sono 5 operatori che assistono 22 diversamente abili tra cui molti sono orfani e con disabilità grave. Il comune dovrebbe approvare il bilancio preventivo nel mese di ottobre per cui i genitori vigileranno sull’azione dell’amministrazione perché per alcuni “non è possibile che si dia solo solidarietà mentre non vengono risolti i problemi con i servizi”. I genitori dei disabili si aspettano che il servizio del centro diurno abbia una continuità con il piano triennale e che quindi oltre all’anno in corso venga impegnata la somma anche nel 2017 e 2018. Nel caso in cui venisse impegnata la somma l’amministrazione dovrebbe immediatamente fare una delibera di giunta con immediata esecutività e quindi far ripartire la struttura e il progetto del centro diurno già il prossimo 1 novembre così da dare priorità ad almeno 12-13 soggetti con patologie gravi. Anche il comune di Enna, per problemi di fondi, ha agito in questo modo, e il centro diurno è ripartito il 1 di settembre scorso.