Il Vescovo ha indicato nello studio dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia il tema pastorale di questo nuovo anno. Il 5 novembre la Diocesi è chiamata a convegno. Ecco il testo integrale della lettera di mons. Gisana.
– Ai Rev.mi Confratelli Presbiteri
– Ai carissimi Diaconi
– Ai Religiosi e Religiose
– Ai fedeli Laici
Carissimi
stiamo per avviare il nuovo anno pastorale. La gioia di poter servire il Signore, nel dono dei fratelli e delle sorelle che egli continua ad affidarci, ci sostiene in quella nostalgia di sacramentalità divina che è il corpo della Chiesa (cfr. 1Cor 12,12-27; Ef 1,22-23), sua diletta sposa (cfr. Ap 22,17). Sì, il servizio è sempre alla Chiesa e per mezzo di essa al mondo che attende di conoscere Dio nella verità del suo essere ambito privilegiato di creaturalità redenta (cfr. 1Tm 2,4). Non possiamo, in tal senso, trascurare la chiamata che il Signore ha voluto, senza alcun merito, rivolgere a noi peccatori (cfr. 1Tm 1,12-17), di essere servitori di una parola sapiente che introduce alla comprensione del mistero eucaristico, nell’azione contemplativa di Cristo povero nelle variegate miserie dell’umanità. Siamo infatti servitori di coloro che Dio ha scelto come amici privilegiati: i poveri. È chiaro che l’accezione, per il suo ampio significato, include quanti attendono un gesto di felicità, del quale noi dobbiamo essere, in virtù della chiamata presbiterale e diaconale, autentici interpreti e facitori veritieri (cfr. 2Cor 1,24). Dal recente incontro con il Consiglio presbiterale, è emersa la necessità di un approfondimento dell’Esortazione post-sinodale Amoris Laetitia; da qui il bisogno di affrontare, nella corresponsabilità, il tema del matrimonio: un aspetto questo della vita pastorale particolarmente delicato da riflettere a diversi livelli. Ci si prepara così a quel cammino sinodale tanto agognato che dovrà, nella preghiera e nel confronto vicendevoli, pervenire a ciò che dice lo Spirito alla Chiesa di Piazza Armerina (cfr. Ap 2,29). L’ascolto, il confronto e il discernimento costituiranno i criteri per avviare questo percorso ecclesiale, che vedrà coinvolti i presbiteri con il Consiglio presbiterale, i fedeli laici con il Consiglio pastorale e i diaconi con il Consiglio diaconale. Tale metodologia, affidata alla misericordia di Dio, possa sollecitare quella dialettica di verità che non soltanto mette sullo stesso piano, in senso pastorale, presbiteri, diaconi e fedeli laici, ma favorisce altresì il dialogo ecclesiale nella recezione di ciò che il Signore dice a questa Chiesa. La riflessione sull’Esortazione, condotta da esperti mese dopo mese, costituirà lo spunto per leggere in maniera adeguata il sacramento del matrimonio, nelle sue variegate applicazioni pastorali (liturgica, sacramentale, catechetica). Il confronto, affidato ai tre Consigli porterà ad alcuni orientamenti o propositiones (decisioni di natura sinodale), i quali serviranno a configurare il cammino diocesano della nostra pastorale ordinaria. È così che si delineerà un progetto, scaturito concretamente dai contribuiti di tutti, nell’ascolto vicendevole di ciò che lo Spirito vuole suggerire alla nostra comunità diocesana. Tale progetto non sarà espressione di alcuni né tanto meno di coloro che reputano di detenere qualche pensiero autorevole. Quello che importa è effettivamente il pensiero di Cristo, che si rivela nell’umiltà di una recezione docile, aperta e schietta. Questo momento di confronto, legato all’accompagnamento mensile di qualche esperto, sarà introdotto da un convegno pastorale diocesano, fissato per sabato 5 novembre. È logico che in quell’occasione le comunità parrocchiali, i movimenti, le associazioni e le confraternite sono chiamate a convenire, affinché ci si introduca con docilità spirituale alla comprensione di quello che lo Spirito del Signore riserverà per la nostra comunità diocesana. Si concluderà con un altro convegno pastorale diocesano, fissato per sabato 4 giugno, a partire dal quale cercheremo assieme di concretizzare quanto sia stato motivo di confronto. Da esso infatti dovranno scaturire quelle propositiones che reggeranno le variegate attività pastorali sul tema del matrimonio. Affidiamo questo cammino di formazione al Signore, di cui è certa la sua misericordiosa assistenza con il dono dello Spirito Santo, e chiediamo alla Vergine Maria che interceda (cfr. Gv 2,5), affinché la nostra Chiesa, in ascolto di ciò che dice lo Spirito, possa esprimersi sacramento di unità per un mondo che attende di essere illuminato sulla pace, sul dialogo e sul rispetto delle differenze. Piazza Armerina, 4 ottobre 2016 festa di S. Francesco
✠ Rosario Gisana vescovo