Ancora nulla di fatto sulla tanto attesa apertura della strada provinciale 15 che da Barrafranca porta a Piazza Armerina. Tutto tace, nessuna soluzione all’orizzonte, anche se provvisoria, niente. Intanto i cittadini hanno trovato il modo di bypassare il problema con una trazzera improvvisata, anziché utilizzare la strada alternativa di contrada Sottoserra che incrocia la Mazzarino Piazza Armerina, anche perchè a pochi passi ci sono aziende agricole e case di campagna. Che dire poi, delle condizioni della strada che porta alla diga Olivo, dove si sono portati via anche i guard rail e si attraversano i ponti senza nessuna protezione e dove un gruppo di turisti, che abbiamo incontrato, cercava invano anche una semplice segnalazione, regolarmente impallinata, che li portasse a destinazione, a dire la verità erano anche divertiti nel vedere tanti bei boschi, ben tenuti, e non sapendo che in una montagna alla loro sinistra potevano ammirare dei reperti archeologici di tutto rispetto. E che dire della segnaletica in bella mostra in contrada Bellia, sulla scorrimento veloce che indica “Barrafranca” portandoti in un labirinto di bei luoghi, di bei paesaggi, di foreste ma tranne che nella direzione giusta. Se poi dovesse piovere un tantino, quella che noi barresi chiamiamo volgarmente “Pisciazzata” neanche tanto, dovremmo rinunciare anche alla Mazzarino Piazza Armerina e allungare dalla catanese, Geracello – Ramursura per intenderci, dove ad un certo punto la vegetazione si sta impadronendo della strada, che ha un buon fondo stradale, ma che ufficialmente è chiusa al traffico da tempo immemorabile e dove nessuno osa mettere le mani per un seppur minimo gesto di manutenzione. Non resterebbe che il bivio Ramata, consoliamoci.
Intento i turisti, che contrariamente a quanto si pensa, passano numerosi per recarsi agli Scavi del Casale, una volta erano affascinati e pronti a fotografare il paesaggio con Monte Navone sullo sfondo e il giallo-deserto dei campi di grano appena mietuto della valle del Saione, si sono meravigliati alla vista chilometrica della spazzatura del cosiddetto “Belvedere“, mai nome fu così poco azzeccato, pregano l’autista di rallentare il passo, anche se con le buche che ivi si trovano è superfluo rallentare, per poter immortalare un evento che nei loro paesi d’origine non ha motivo di esistere da qualche secolo..
Ci chiediamo, noi, e principalmente se lo chiedono i cittadini che ogni santo giorno devono utilizzare la SP15, a che punto siamo? Le risposte le conosciamo a memoria una delle tante “La competenza è della provincia noi abbiamo fatto tutti i passaggi necessari, la settimana prossima abbiamo un incontro con … per discutere del problema”, certo SP sta per strada provinciale, e la provincia apparentemente non c’è più, ma l’apparenza inganna, tanto che alcune strade vicine a Enna se le sono asfaltate e segnalate. Una interrogazione in tal senso, per la SP15, è stata fatta dalla consigliera Michela Strazzante nel precedente consiglio comunale di Barrafranca; nel prossimo ci potrebbe essere la risposta da parte dell’amministrazione, ma intanto per rimuovere quei massi non basta più la buona volontà di qualche autista ma occorre quanto meno un mezzo agricolo.