Il personale della Rsa – Residenza Sanitaria Assistenziale – in stato di agitazione ad oltranza. È stato proclamato da Fisascat Cisl, Cgil Funzione Pubblica e Sapmi Confsal con a capo rispettivamente Marco Ferro, Giovanni La Valle e Giuseppe La Marca. I 30 operatori sanitari contestano la trasformazione del loro status da tempo indeterminato a tempo determinato e per 4 mesi e con scadenza al 31 dicembre 2016. La modifica è stata fatta dai vertici del nuovo gestore, l’associazione “Primavera” di Bivona, nell’agrigentino. Tra i punti contestati, anche il sovraccarico di lavoro del personale e il mancato riconoscimento degli scatti di anzianità. La Rsa, inaugurata il 21 dicembre 2001, ha, come direttore, il medico barrese Luigi Simonte. Oggi è in programma un incontro all’Asp 4 di Enna distretto di Piazza Armerina per venire a capo della situazione. Al vertice parteciperanno il direttore del distretto sanitario di Piazza Armerina Piero Nocilla e il direttore Rsa, Luigi Simonte. I sindacati sperano che ci sia anche la presenza dei vertici dell’ Associazione “Primavera”. La Rsa ha 40 posti letto e funziona a pieno regime. Il nuovo contratto è stato stipulato dal nuovo gestore a 140 ore mensili per dipendente a fronte di un monte ore “normale” di 156 ore al mese. “Tutte queste modifiche al Contratto Collettivo nazionale del Lavoro CCNL – affermano Giovanni La Valle e Giuseppe La Marca – rappresentano un duro colpo ai lavoratori del settore”. E continuano: “Chiediamo il rispetto di tutte le norme previste nel CCNL e degli standard del personale previsti da Decreto Presidenza della Regione Siciliana del 25.10.1999 che indica le figure professionali e il monte ore da rispettare”. “In tutto questo – concludono La Marca e La Valle – è stato evidenziato un atteggiamento antisindacale. Il monte ore stabilito non rispetta le professionalità e il numero dei degenti e provoca un carico di lavoro insostenibile. Solo con il notevole spirito di sacrificio dei lavoratori si riesce a garantire lo standard minimo del servizio”. I sindacati si chiedono pure come mai, in quasi 15 anni di gestione, i precedenti gestori hanno ottemperato a quanto previsto dal DPRS in questione.
G. M. (Gds)