L’uomo che sussurrava ai cavalli, Calogero Faraci viene ricordato a dieci anni dalla morte. E’ un ricordo che ancora resiste soprattutto per i molti barresi che lo conobbero rimarcando che allora l’unico mezzo a disposizione erano i cavalli con i carretti e non i mezzi di adesso. A ricordarlo è stato anche il centenario Luigi Patti: “ Era conosciuto per avere un grande allevamento di cavalli e passava intere giornate a studiarne i comportamenti tanto che in paese e anche a livello nazionale partecipava ad importantissime fiere di animali”. Durante il periodo bellico del secondo conflitto mondiale fece molti viaggi nel ragusano e siracusano. Calogero Faraci nacque nel 1922 e morì nel 2006 e sposò Vinia Dolfi cn cui ebbe ben sei figli: Giuseppe, 69 anni, Germano 67, Elena 61, Antinesca 58, Silvana 56 e Annamaria 53. Oggi i familiari lo ricorderanno in una messa in suffragio in chiesa Madre alle ore 18: a celebrarla sarà il parroco Giacomo Zangara. Questi i nomi dei nipoti: Calogero Riccardo, Massimo, Giancarlo, Vinia, Marianna, Lavinia, Salvatore, Calogero, Dalila, Ilenia, Lorenzo, Germano, Alessandro, Marna e Caterina. Allevare i cavalli era un hobby di famiglia tanto che anche il padre di Calogero Faraci partecipò alla Fiera di Finale, in Emilia, nel 1989 e dove i puledri barresi furono acquistati da una commissione militare perché idonei all’attitudine al servizio da sella e da tiro per l’artiglieria. Calogero Faraci era un uomo molto attaccato anche alle tradizioni locali come la festa di Sant’Alessandro (3 maggio) e quella di Maria SS della Stella (8 settembre) mettendo a disposizione i suoi animali della propria stalla nel piano Ciulla. Quando era in vita oltre a dedicarsi alla famiglia aveva un pensiero fisso che era quello di dedicarsi con passione agli animali ed era per molti “l’uomo che sussurrava ai cavalli”. Tanti gli anziani che in paese lo ricordano come un esempio per le nuove generazioni.
