Esibizione dei due giovani talenti Stellino (baritono) e Spagnolo (pianoforte) nella splendida sala della residenza Cuda

Esibizione dei due giovani talenti Stellino (baritono) e Spagnolo (pianoforte) nella splendida sala della residenza Cuda

- in Barrafranca
stellino spagnolo cuda

Due giovani si sono esibiti nella splendida sala di fine Ottocento per dimostrare quanto la musica dia colore e bellezza alla vita. Nella cornice dello splendido salone ottocentesco dei coniugi Filippo Cuda  e Rina D’Angelo i due talenti barresi, Erald Stellino (baritono) e Mattia Spagnolo (pianoforte), si sono esibiti con brani musicali della cultura classica. ” Ringraziamo Filippo Cuda e Rina D’Angelo – affermano Erald Stellino e Mattia Spagnolo – per averci dato la possibilità di poterci esibire in un incantevole luogo”.

[df-subtitle]I due giovani hanno entrambi diciassette anni e grande è la passione per la musica[/df-subtitle]

Erald Stellino, si è avvicinato alla lirica da poco anche se sin da piccolo ha mostrato interesse per la musica. Qualche anno fa aveva attirato l’attenzione del violinista Francesco Nicolosi il quale lo ha indicato come guida il tenore Antonio Interisano. Ora frequenta l’accademia YAP di Siracusa sotto la guida del tenore e maestro Marcello Giordani. Mattia Spagnolo. dopo la partecipazione di vari concorsi nazionali, attualmente frequenta il conservatorio  “V. Bellini” di Caltanissetta. Una iniziativa che di sicuro sarà un ricordo per i due talenti e che avranno davanti a loro un mondo da scoprire con l’augurio di tante soddisfazioni.

Queste le parole lette da parte di Erald Stellino a conclusione del concerto che incarnano in quella sala di fine ottocento le motivazioni per cui seguire la passione del canto e della musica in generale: ” Più o meno, diciamo che nella musica, trovo qualcosa che manca alle persone ed anche a me stesso; è il mio rifugio ove io scappo dalla quotidianità, dalle mie paure e dai miei mille dubbi, dalle mie atroci incertezze.

Ho scelto di fare musica, proprio per dare qualcosa di positivo a chiunque mi ascoltasse, regalare un pezzo di me stesso alla gente; sentirmi completo….. vivo… e per qualche istante anche immortale. Ormai nessuna cosa è più autentica e ci ritroviamo schiavi del tempo e della quotidianità.

[df-subtitle]Ogni volta, però, che sto seduto sull’uscio di casa mia, ammiro e contemplo al bellezza della vita[/df-subtitle]

Chiudo gli occhi e tutto si trasforma in musica. Penso che questa sensazione dovrebbero provarla tutti: il fruscio del vento e il cinquettio di un passero che scandisce il tempo. Io non riesco ad immaginare un mondo senza musica, eppure certe volte la odio da morire perchè mi costa dolore! Ma forse potrei anche morire per Lei; dopo tutto la musica è la sottile linea che di divide da Dio””.

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