Per la ricorrenza della Giornata della Memoria la testata giornalistica di Radioluce ha intervistato due dei sette nipoti del deportato nei campi di concentramento in Austria, Salvatore Lume, catturato in Toscana vicino ad un bar e durante un rastrellamento nazista. Una testimonianza toccante grazie alla collaborazione delle nipoti Angela Lume e Angela Pece.
“ Un ragazzo che andò in guerra per servire la patria ma che durante un rastrellamento da parte dei tedeschi fu deportato e ucciso nei campi di concentramento nazisti”. E’ la triste storia raccontata da Angela Lume e Angela Pece, nipoti del soldato Salvatore Lume le cui tracce si persero in Toscana quando in un bar vi fu un rastrellamento da parte di tedeschi e lo catturarono. Testimoni oculari in quel luogo vi furono due barresi Calogero Paternò e Giovanni Barresi i quali ritornati a Barrafranca raccontarono il tutto alla madre dello sfortunato militare. “ La madre visse con la speranza di andare a mettere un fiore sulla tomba del figlio – affermano cosa che non fece perché non seppe mai dove si trovasse. L’unica notizia che sapeva era che salì sopra un camion con altri civili mentre si trovava in un bar e poi gli riferirono che li bruciarono a tutti”. Salvatore Lume era un alpino della Julia, e operava in Jogoslavia, ma si trovava in Toscana per andare a fare visita a dei parenti e fu catturato dai tedeschi nel 1943. Salvatore Lume nacque il 14 luglio del 1917, figlio di Antonio e Angela fu il penultimo di otto figli. Prima di lui morirono in età di quasi due anni e cinque anni due fratelli di nome Salvatore tanto che la mamma quando nacque volle dare lo stesso nome. A ricordarlo sono i nipoti che sono in tutto sette: due nella cittadina barrese Angela Lume (figlia Giuseppe e Drce Morgante) e poi Angela Pece che ha un fratello in provincia di Varese, Antonio Luigi Pece (entrambi figli di Catena Lume e Giovanni Pece); altri quattro nipoti dello zio soldato scomparso si trovano in Svizzera (figli di Maria e Antonio Remiggi): Maria, Gianni, Angela e Rita. Nella lista del ricercatore veronese Roberto Zamboni,
compare il nome di Salvatore Lume a 28 anni è morto a Bad/Ischl (Mauthausen) il 20 maggio del 1945. Salvatore Lume e altri quattro soldati che hanno conosciuto la sepoltura in Germania e Austria come Alessandro Ferro (1923 – 1944), Salvatore Paternò (1917 – 1944), Patti Salvatore ( 1922 -1945), Domenico Salerno (1922-1944), che sono stati “dimenticati”. Tra il 1943 ed il 1945 oltre 8 mila italiani furono deportati nel campo di concentramento di Mauthausen (Austria) dove o morirono nello stesso lager o sepolti nel Cimitero militare italiano di Mauthausen.