Avola (SR), 07 febbraio 2017 — “Va bene difendere i bambini dal cyberbullismo, e dalle forme distorte e altamente nocive per i minori, specialmente i più piccoli. Dobbiamo ammettere che qualcosa ci è sfuggita al controllo e siamo fortemente in ritardo per la education e come affrontare le periferie digitali, le nuove e incontrollate favelas tecnologiche. Stiamo vigili e attenti a cavalcare le mode del momento dimenticando che la vita virtuale ha conseguenze, spesso ed evidenti, nella vita reale. Grave il bullismo e il cyberbullissmo, ma nessuna parola in merito alla pedofilia online, alla pedopornografia e alla digitalizzazione del corpo che viene ridotto a merce”.
Don Fortunato Di Noto, il sacerdote e fondatore dell’Associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org) interviene così nella giornata Safer Internet Day, voluta per ricordare un uso più sicuro e consapevole della Rete, con un’osservazione non scontata. “Le Società di Informatica e che gestiscono il web hanno delle responsabilità enormi e non possiamo rifugiarci nell’autocontrollo o nella autodeterminazione e responsabilità. Non è per fare una polemica gratuita, ma tacere dell’esistenza e del rischio criminale che è presente nel è davvero un atteggiamento che trovo cieco. Veramente cieco”.
Non è tutto. Per Di Noto: “Parliamo tanto di cyberbullismo (e questo è doveroso e sacrosanto, la violenza è sempre da bandire, senza se e senza ma), ma taciamo sull’emorme tragedia della pedofilia e la sua diffusione online, come se fosse marginale inserito, tale fenomeno come un incidente di percorso o qualche foto prodotta e del passato. Se è vero come è vero – continua – che solo in Europa ci sono 18 milioni di bambini abusati, con una proporzione di 1 ad 1 abbiamo 18 milioni di abusatori, stupratori o come li volete chiamare. Vogliamo fare una proporzione di 1 a 2? Sono almeno 9 milioni tra pedofili e abusatori. Dire che è un esercito è appena vicino alla realtà dei fatti”, sottolinea.
Don Fortunato infine chiarisce: “Si parla molto di chiudere i siti pedofili. Per quello che mi riguarda non è la soluzione del problema: i siti vengono spostati su un altro server e la vergogna continua: quello che mi interessa è identificare le vittime e gli autori di queste vergogne per sbatterli in galera. Com’è che nessuno dice niente?”, conclude.
L’Associazione Meter Onlus sta già elaborando il nuovo Report nel quale illustrerà i dati e i risultati dell’attività compiuta nel 2016: “Vi posso garantire che vi lasceranno a bocca aperta”, conclude Di Noto.