Un racconto attraverso il percorso artistico e umano di Nicola Piovani, un viaggio incantato alla riscoperta del valore della musica e delle emozioni che riesce a suscitare.
Con uno spettacolo che coniuga bellezza e fantasia, il musicista e compositore premio Oscar per la colonna sonora del film “La vita è bella” di Roberto Benigni, porta in Sicilia “La musica è pericolosa”, spettacolo che trae il titolo dal suo omonimo libro, che sarà messo in scena venerdì 24 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Regina Margherita di Caltanissetta per la stagione firmata da Moni Ovadia e realizzata dal Comune grazie al supporto di Crodino e Caltaqua e sabato 25 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Garibaldi di Enna per la stagione firmata da Mario Incudine e realizzata grazie alla sinergia tra il Comune e l’Università Kore.
Quella di Nicola Piovani è una vita nel segno della musica e degli incontri che la musica ha reso possibili, come quelli con Ennio Morricone e Manos Hadjidakis; con il pubblico che lo ha ascoltato dal vivo negli auditorium, nei teatri, nei cabaret; con i registi come Federico Fellini e Mario Monicelli, per i quali ha scritto alcune delle colonne sonore che hanno segnato quarant’anni di cinema. Ma se «la musica è pericolosa», come diceva Federico Fellini, secondo Piovani «è un pericolo che vale la pena correre perché regala inaspettati scampoli di divinità».
Così la musica diventa un pretesto per parlare della vita, e dove la vita si lascia agganciare proprio in quei momenti in cui un’aria, una combinazione di suoni, il fragore di una banda o l’audacia di un’orchestra hanno saputo toccarci il cuore e dirci qualcosa di più su questa rocambolesca avventura di essere musicalmente al mondo.
“La musica è pericolosa – Concertato” è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena: tastiere e fisarmonica (Rossano Baldini), sax e clarinetto (Marina Cesari), violoncello, chitarra e mandoloncello (Pasquale Filastò), batteria e percussioni (Ivan Gambini) contrabbasso (Marco Loddo) e pianoforte (Nicola Piovani).
A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani che racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione. Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Emanuele Luzzati e Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.