Nasce a Barrafranca il poeta, scrittore e giornalista Gino Novelli, pseudonimo di Gaetano Ciulla (vedi foto). Nel 1924, subito dopo la morte di Giacomo Matteotti, trucidato dai fascisti, si fa promotore, assieme a Giovanni Candura e ad altri amici, della raccolta di fondi per la collocazione di una corona di bronzo sulla tomba dell’esponente socialista. Alla caduta del fascismo, Novelli è, assieme ai vecchi esponenti del Partito popolare, tra i fondatori della Democrazia cristiana siciliana e stringe rapporti di amicizia con importanti uomini politici del suo partito, quali Antonio Segni, Giorgio La Pira, Piero Bargellini, Guido Gonella, Salvatore Aldisio e Bernardo Mattarella. Durante il lungo soggiorno a Palermo frequenta i salotti letterari della città e collabora con i più importanti quotidiani italiani: “L’Avvenire d’Italia”, “Il Quotidiano”, il “Giornale di Sicilia”, mentre la direzione di “La Sicilia del Popolo”, organo siciliano della Democrazia cristiana, lo nomina responsabile della terza pagina. Nel 1946, la direzione nazionale de “Il Popolo”, gli offre la direzione della redazione milanese del quotidiano democristiano, ma a causa della sua malattia, rifiuta cortesemente. Poeta, narratore, critico, saggista e giornalista poliedrico (tanto da essere definito da Salvatore Quasimodo, col quale era in fraterni rapporti, «maestro della penna»), Gino Novelli partecipa (1927-1937) al movimento letterario di Pietro Mignosi, che «si contrappone – scrive Giovanna Finocchiaro Chimirri -, ad una forma di immanentismo articolantesi nell’idealismo crociano in estetica e nel frammentarismo in letteratura». Collabora come caporedattore alla rivista di Storia, Filosofia e Letteratura «La Tradizione» e alla rivista di poesia «Lumi», di cui fu fondatore e direttore, e contribuisce alla nascita della nuova poesia religiosa italiana. Tra le sue opere ricordiamo: Questa è la vita, L’eterna favola, Tremori, Rosario, Fiamma votiva, Migliore Stella, La nuova poesia religiosa italiana, Colloqui, Sant’Ignazio di Loyola.
10 Aprile 1848
La Guardia Nazionale di Barrafranca, assieme a quella di San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Piazza Armerina, Pietraperzia, Riesi, Sommatino e alla Legione di Caltanissetta, al comando del Commis-sario straordinario aiutante maggiore cav. Vincenzo Gervas-Galefati dei baroni di Canalotti, interviene nella repressione dei tumulti popolari scoppiati a Mazzarino a seguito della scelta del candidato da proporre per l’elezione al parlamento siciliano. La G. N. di Barrafranca, comandata dal mag. Ciulla, con indescrivibile coraggio contribuisce a sedare la vandalica lotta intestina, ripristinando l’ordine pubblico. I tumulti ebbero termine il 6 maggio. Il mag. Ciulla si prodigò, inoltre, per la ricostituzione di una Guardia Nazionale loca-le capitanata dalle più importanti personalità di quel Comune.
10 Aprile 1967
Muore a Napoli Giovanni Eraldo Candura, docente universitario e scienziato. Nel corso della sua carriera ebbe numerosi riconoscimenti, quali: Medaglia d’oro al merito della scuola e della cultura; Commendatore e Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana; Commendatore dell’Ordine di San Silvestro; Socio corrispondente dell’Accademia dei Georgofili di Firenze.