Una madre ha diritto di accudire la figlia in tenera età senza dovere rinunciare al posto di lavoro.
Si potrebbe riassumente così il caso posto all’attenzione del Tribunale di Monza che ha visto protagonista, suo malgrado, un’insegnate di scuola primaria, titolare in provincia di Milano e madre di tre bimbi minori di cui una ancora in allattamento, che aveva richiesto di potere essere assegnata a prestare servizio per tre anni ad una sede ubicata nella provincia di Enna ove il padre dei bimbi svolgeva la propria attività lavorativa. Per quanto le ragioni sottese all’istanza presentata fossero di assoluto rilievo e la docente fosse in possesso di tutti i presupposti previsti dalla legge il M.I.U.R. non dava accoglimento all’istanza, omettendo persino di comunicare le obbligatorie ragioni del dissenso. La docente, pertanto proponeva ricorso d’urgenza innanzi al Tribunale di Monza il quale con l’ordinanza in commento ha stabilito che le ragioni di tutela del diritto al ricongiungimento familiare funzionale ad una crescita armoniosa, equilibrata e completa del figlio minore e all’assegnazione temporanea fossero prevalenti sulle esigenze di servizio della pubblica amministrazione. Ora il M.I.U.R., deve trovare il posto alla ricorrente, presso una sede di servizio prossima al luogo di residenza del suo nucleo familiare per tre anni scolastici e pagare le spese di lite sostenute dalla medesima per affrontare il Giudizio.L’ordinanza del tribunale di Monza sezione lavoro è stata emessa con numero di cronologia 1663/2017 dello scorso 21 marzo. Soddisfatti i legali della docente, avv. Valentina Silvia Centonze ed avv. Livio Zuccalà, perché grazie all’accoglimento di questo ricorso finalmente la propria assistita potrà conciliare il lavoro di insegnante ed il ruolo di madre e moglie.
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