Rivisitazione della “Pasqua Islamica” a cura della 1C del plesso Don Milani

Rivisitazione della “Pasqua Islamica” a cura della 1C del plesso Don Milani

- in Barrafranca, Scuola

In occasione della Pasqua, il plesso Don Milani dell’Istituto Comprensivo “S. G. Bosco” di Barrafranca (EN), diretto da Filippo Aleo, ha realizzato un evento sui “Riti e le tradizioni pasquali”, svoltosi martedì 11 aprile 2017 nei locali della scuola. Si tratta di una rivisitazione dei riti pasquali, realizzata dalle classi prime e caratterizzata da uno studio preliminare di ricerca, analisi ed elaborazione di tutto ciò che concerne le tradizioni riferite alla Settimana Santa e ai riti pasquali. Gli alunni della 1C del plesso Don Milani, coordinata dalla prof.ssa Manuela Bentivegna, hanno affrontato i riti della Pasqua Islamica. L’idea è nata dalle recenti notizie che riguardano il nostro Comune sull’imminente accoglienza di migranti. La scenografia richiamava il mondo arabo, con un enorme manifesto che ritrae il “sacrificio di Isacco”, realizzato dalla pro.ssa Manuela Bentivegna. Alcuni alunni hanno spiegato cosa sia la Pasqua Islamica īd al-aḍḥā, conosciuta come la “festa del sacrificio”, chiamata anche ‘īd al-qurbān, “festa dell’offerta ad Allah”, o anche ʿīd al-naḥr, “festa dello sgozzamento”. La radice araba della parola aḍḥā significa l’atto del sacrificio.  La festa si celebra il 10 del mese di dsu alhiggia (ultimo mese del calendario lunare). La ricorrenza, infatti, ricorda le prove di fede in Dio del profeta Abramo, primo patriarca dell’Islam, che era pronto a sacrificare il figlio Isacco per obbedire alla volontà del Signore. Un angelo, però, scese dal cielo per fermare la mano di Abramo che già, impugnando il coltello, stava per uccidere il ragazzo. Essa dura di solito tre o quattro giorni e prevede l’immolazione di un animale, adulto  esano. Per celebrare la ricorrenza, viene ucciso un animale adulto e sano, ovino, caprino, bovino o camelide, recidendo la giugulare, in modo che il sangue impuro defluisca. Il rito dello sgozzamento deve essere eseguito da un uomo probo e purificato. Successivamente hanno spiegato e letto alcuni passi del Corano, il libro sacro dei musulmani. Esso racchiude il messaggio rivelato quattordici anni fa da Dio a Maometto, mediante un angelo e destinato ad ogni essere umano sulla terra. Alcuni alunni hanno inscenato il “Sacrificio di Isacco”, e infine le ragazze hanno si sono esibite nel “Ballo del velo” a voler simboleggiare come le donne debbono essere libere di non portare più il velo, tipico del mondo musulmano. Al termine tutti i presenti hanno degustato i piatti tipici della festa islamica, realizzati grazie al lodevole aiuto dei genitori. Il tutto è stato possibile anche grazie all’instancabile aiuto del personale ATA nella persona del sig. Giovanni Avola, Lillo D’AieraAngelo Russo.

Rita Bevilacqua

 

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