È quanto emerso durante l’affollato consiglio comunale. I lavori d’aula, su richiesta dei cinque consiglieri di opposizione, erano stati convocati nei giorni passati dal presidente del consiglio comunale, l’ingegnere Rocco Miccichè. In aula c’erano il sindaco Antonio Bevilacqua e gli assessori Laura Corvo, Michele Laplaca e Chiara Stuppia. Erano presenti anche Nunzio Scornavacche – della segreteria provinciale Cgil di Enna -, il direttore della Pastorale Regionale don Pino Rabita e il parroco della Madonna delle Grazie di Pietraperzia don Angelo Ventura. Tra gli invitati ai lavori d’aula anche la dottoressa Eliana Emma (operatrice presso l’associazione “Don Bosco” di Catania che si occupa di immigrati) e il dirigente scolastico Giovanni Bevilacqua. Erano assenti i consiglieri di maggioranza Tiziana Crisafi e Daniele Quartararo. Per l’opposizione mancavano Vincenzo Calì e Rosa Maria Giusa. Ad apertura dei lavori, il sindaco Antonio Bevilacqua ha illustrato le due opzioni di adesione allo Sprar: volontaria o imposta dall’alto. Ha poi spiegato i vantaggi dell’adesione volontaria tra cui il numero limitato e predeterminato di accoglienze a fronte di “un punto interrogativo”. Successivamente all’adesione allo Sprar entra in vigore la clausola di salvaguardia. “Pietraperzia non potrà essere più chiamata a fare fronte ad altre accoglienze”, ha continuato il sindaco Antonio Bevilacqua. “Sarà il Comune che stilerà il bando di accoglienza di tali persone che potranno beneficiare di un inserimento sociale e anche nelle associazioni locali presenti a Pietraperzia”. Il sindaco ha poi parlato del concetto di “accoglienza diffusa”. Nunzio Scornavacche: “Siamo favorevoli alla accoglienza di persone che scappano da fame e guerra ma anche per il superamento del concetto di accoglienza”. “Bisogna accelerare – ha concluso Nunzio Scornavacche – le procedure perchè gli immigrati vadano dove desiderano andare. Il Comune deve controllare per evitare speculazioni.”. A nome del Pd locale Giovanni Barrile ha detto: “Noi siamo contro l’adesione allo Sprar perché, in questo momento, le condizioni socio-economiche attuali di Pietraperzia non permettono l’integrazione di questi soggetti”. Don Angelo Ventura ha invece dichiarato: “Siamo presi dai pregiudizi. Questa è una risorsa e la mentalità dell’accoglienza deve entrare nel nostro modo di pensare e di agire”. “Si tratta – ha continuato don Angelo Ventura – di un’opportunità perché fa crescere noi e chi viene accolto. Diamo questa possibilità a questi nostri fratelli. Anche noi siamo stati stranieri. È l’apertura alla novità che fa paura ma questa è carica di risorse”. Don Pino Rabita: “Siamo usciti dalla Settimana Santa in cui abbiamo adorato il crocifisso di legno. Non siamo tuttavia capaci di amare i crocifissi di carne e umani. La vita e la religione camminano insieme. In caso contrario sarebbe tutto una parata”. Don Pino Carà, rettore della chiesa San Nicolò ha posto l’accento sulla opportunità dell’accoglienza. Eliana Emma ha illustrato diversi punti per sfatare false conoscenze sulla questione. Il consigliere di maggioranza Enzo Buttiglieri: “Non dimentichiamo che tutti noi abbiamo avuto un familiare all’estero e anche loro erano forestieri in un paese lontano da casa. Nonostante ciò loro sono stati accolti e non respinti”. Il consigliere comunale di opposizione Antonio Viola ha detto: “Abbiamo chiesto la convocazione del consiglio comunale per capire la questione Sprar a Pietraperzia. Sarebbe stato opportuno coinvolgere, per trattare tale questione, le associazioni e la cittadinanza per la stesura del progetto che deve essere condiviso in maniera quanto più ampia possibile”. La Pd Silvia Romano, anche lei consigliere comunale di opposizione, ha detto: “Noi cittadini ci siamo sentiti presi in giro. Lo scorso otto marzo avevamo chiesto un’assemblea cittadina per rendere la gente partecipe della questione”. “Siamo favorevoli al progetto accoglienza – ha concluso Silvia Romano – ma prima affrontiamo gli altri problemi interni e dopo apriamo le porte all’accoglienza”. Patrizia Friscira, consigliere di maggioranza, ha detto: “Al di là delle polemiche di carattere politico, non possiamo fare altro che prepararci nella maniera più efficace e a tempo debito per affrontare una situazione non voluta, subita e imposta da istituzioni di grado superiore al nostro. Prepariamoci, organizziamoci e controlliamo. Solo così potremo avere i minori disagi da ciò che accadrà”. Il sindaco Antonio Bevilacqua, a conclusione dei lavori, si è detto disponibile ad accettare proposte positive e a lavorare a un progetto comune. GAETANO MILINO
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