“Al di là della verità che il processo riuscirà a mettere in luce la domanda è: quali educatori per i nostri figli? E quale comunità ecclesiale o civile può generare educatori responsabili e capaci?”. Questo quanto si pone Vittorio Avveduto dopo che nei giorni scorsi, il 20 giugno è apparso come teste al tribunale di Enna durante il processo a carico di un giovane barrese.
Nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza del processo a carico di C.P., educatore parrocchiale, accusato di avere picchiato A.C., entrambi di Barrafranca, procurandole la frattura di uno degli ossi dell’avanbraccio sinistro. Il processo, che va avanti da tempo, ha visto presente in aula Vittorio Avveduto, colui che ai tempi nel settembre del 2011 sporse denuncia presso la stazione dei carabinieri di Barrafranca, non appena era venuto a conoscenza dei fatti, avvenuti alcuni mesi prima. “ L’ipotesi che un educatore, all’interno del contesto di una parrocchia – afferma Vittorio Avveduto – abbia potuto aggredire una donna procurandole una grave lesione, non può non destare preoccupazioni nella comunità ecclesiale come anche nella comunità civile, specie nel mondo associativo”. Il teste Avveduto ha ribadito le dichiarazioni rilasciate ai carabinieri di Barrafranca di 6 anni, dichiarazioni che poi sarebbero state confermate dai testimoni a cui lo stesso Avveduto faceva riferimento nella sua denuncia.