L’opera verrà esposta al pubblico, alla biblioteca comunale di piazza Vittorio Emanuele, per l’intera giornata del 28 giugno. L’evento, per la ricorrenza del 150° anniversario della sua nascita. Al termine della giornata, la giovane scrittrice pietrina Lucia Miccichè leggerà alcuni brani della novella “Pensaci Giacomino”. Lo scrittore agrigentino successivamente sviluppò, da tale novella, l’omonima opera teatrale. Lucia Miccichè racconterà le vicissitudini attraverso le quali il manoscritto di Pirandello arrivò a Pietraperzia. La giornata è organizzata dal sindaco di Pietraperzia Antonio Calogero Bevilacqua, dall’assessore comunale alla Cultura Chiara Stuppia e dai bibliotecari Antonio Caffo e Angelo Genzone. Si comincerà alle 9 con l’esposizione del manoscritto e si continuerà per l’intera giornata. Alle 20 conclusione della giornata pirandelliana con la conferenza tenuta da Lucia Miccichè. Il tutto nei locali della Biblioteca Comunale. “Il nostro scopo afferma il responsabile della biblioteca comunale Antonio Caffo – è quello di fare conoscere ad un pubblico più ampio la figura e le opere dello scrittore siciliano attraverso i libri in possesso della nostra biblioteca”. “I volumi – conclude Antonio Caffo – saranno collocati in modo tale da facilitarne la consultazione e il prestito”. La biblioteca comunale, responsabili Antonio Caffo e Angelo Genzone, è in piazza Vittorio Emanuele. Il manoscritto fu donato alla biblioteca comunale di Pietraperzia nel 1982 dal drammaturgo pietrino Giovanni Giarrizzo. Lo scrittore pietrino lo ricevette, ad agosto 1962, dal noto attore catanese Giovanni Grasso Junior. Grasso lo aveva ricevuto direttamente da Luigi Pirandello. La particolarità dle manoscritto è che è scritto sia in italiano che in siciliano. Le origini della biblioteca comunale di Pietraperzia affondano le loro radici nel prezioso patrimonio librario proveniente dal convento di santa Maria di Gesù. In esso, nel 1636, si erano insediati i Francescani dell’Ordine dei Minori Osservanti, con sede circoscrizionale in “Val Di Noto” e Sede Generalizia a Napoli. Il loro arrivo a Pietraperzia perché chiamati dal clero locale per incrementare l’educazione religiosa e civile della comunità locale. Nel convento Santa Maria di Gesù, nel 1756, fu fondata un’Accademia intitolata Radunanza de i Pastori di Caulonia. Tale Accademia si proponeva lo scopo di diffondere la cultura umanistica a Pietraperzia. Tra il 1782 ed il 1786, Fra’ Benedetto De Gregorio da Pietraperzia propugnò la creazione di una biblioteca, nello stesso convento, che nel corso degli anni si arricchì notevolmente. Dopo l’Unità d’Italia, il patrimonio librario passò al Comune in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 17 luglio 1886. Dal 1981 al 1984, si è provveduto al recupero del Fondo Antico del convento. Il Fondo è stato ordinato e schedato con i relativi cataloghi per autori. Il contenuto delle opere è prettamente religioso e, solamente in parte, scientifico. La raccolta delle opere schedate è materiale interessantissimo per la redazione di tesi di Laurea in Diritto Canonico e Storia degli Ordini Religiosi. La rifondazione della Biblioteca comunale di Pietraperzia, sorse dalla necessità di salvare dalla rovina i testi rari, antichi e di pregio che si stavano deteriorando nei pericolanti locali del convento e dalla necessità di dare a Pietraperzia un servizio di pubblica lettura. Si provvide così, nel 1982, all’apertura al pubblico in nuovi locali. Buona parte del Fondo Antico è stato restaurato ad opera della Soprintendenza ai Beni Librari di Enna. I posti di lettura disoponibili sono 40. I servizi offerti: prestito, consultazione in sede, informazioni bibliografiche, fotocopie, lettura quotidiani. Tra le attività culturali, presentazione di nuove pubblicazione di storia locale,, visite guidate al patrimonio librario del Fondo Antico e visite guidate per le scolaresche. Il patrimonio librario della Biblioteca Comunale di Pietraperzia è costituito da 12 mila volumi del Fondo Moderno e tremila 880 volumi del Fondo Antico. Ci sono poi 8 manoscritti, 39 incunaboli, 307 cinquecentine, 750 seicentine e duemila 182 settecentine. Gaetano Milino