PALERMO – “Settore edile in Sicilia prossimo al fallimento”. E quanto denuncia la Consulta regionale delle Costruzioni, che chiede al Capo dello Stato “un estremo intervento per fare rispettare la Costituzione nell’Isola, prima che sia costretta a chiedere l’intervento sostitutivo del governo nazionale nei confronti della Regione e delle Autonomie locali”.
[df-subtitle]La Consulta delle costruzioni ha scritto al Capo dello Stato affinché intervenga-contro l’immobilismo della Regione[/df-subtitle]“In Sicilia – scrive la Consulta al presidente Sergio Mattarella – molte delle primarie componenti legislative e amministrative della Repubblica – Regione, Liberi consorzi di Comuni, Città metropolitane e Comuni – all’unisono da anni non rispettano principi fondamentali della Carta costituzionale, sulla pelle di un tessuto economico e produttivo che continua a non decollare malgrado il resto del Paese stia uscendo dalla crisi. Si bloccano i fondi per gli investimenti produttivi mentre prosegue senza sosta lo sperpero di risorse pubbliche in spese correnti e assistenziali, quasi sempre mirato e concentrato alla vigilia di appuntamenti elettorali”.
Nella lettera, firmata dalla Consulta regionale delle Costruzioni, che riunisce venti fra associazioni di imprese, sindacati, ordini professionali e associazioni di tecnici e professionisti, viene chiesto al Presidente della Repubblica, “di intervenire per fermare questo degrado e per restituire ai siciliani la necessaria fiducia nelle Istituzioni, prima che sia troppo tardi, prima che i fomentatori dell’odio utilizzino il malcontento per colpire la democrazia”.
In Sicilia, secondo la Consulta regionale delle Costruzioni, “sono disponibili, per opere pubbliche pronte all’appalto, quasi 4 miliardi di euro, ma dal 2012 questi progetti non diventano cantieri. Dallo stesso anno le imprese del settore avanzano quasi 1 miliardo di euro per lavori eseguiti e o non pagati o saldati con ritardi superiori alla media del resto d’Italia. L’insieme dei fondi europei 20 14-2020 e delle risorse del Patto •per il Sud somma circa 10 miliardi, ma l’iter per l’utilizzo è sostanzialmente fermo o in notevolissimo ritardo”.
“Per queste ragioni – denuncia la Consulta – il settore delle costruzioni è prossimo al fallimento: -90% di bandi di gara pubblicati negli, ultimi 9 anni, ancora -12% nel primo quadrimestre di quest’anno e -74% nel solo mese di aprile scorso; dal 2008 al 2016 si sono persi 100 mila posti di lavoro (-40%); nel 2016 l’occupazione è ulteriormente crollata del 7%; quest’anno le certificazioni Soa delle imprese sono il 28% in meno rispetto al 2010 e il numero di aziende attive si è ridotto dell’i ,7%”.