E’ stato rimesso in esercizio il depuratore della zona nord di Barrafranca di contrada Gurretta Gambarera, che raccoglie ca il 50% delle acque reflue della città, la rimanente parte viene versata nella zona sud contrada Gelsi verso la SS191 per Mazzarino, dove l’impianto di depurazione necessita di interventi ancora più massicci rispetto a questo della zona nord. Come ricordano nel reportage di Radio Luce effettuato presso l’impianto, il geometra Giuseoppe Zuccalà ed il sindaco Fabio Accardi, l’impianto, che era fermo dal 2013, è stato ammodernato e rimesso in esercizio in economia, utilizzando risorse interne all’ente comune, con un risparmio di c.a. 70mila euro. Per il mancato funzionamento dei depuratori, sia nord che sud, si erano registrate diverse mozioni, l’ultima quella protocollata il 28 Febbraio 2017 e discussa il 7 Marzo (leggi l’articolo) che aveva come oggetto “I rimborsi delle somme indebitamente pagate dagli utenti al comune di Barrafranca, per il servizio di depurazione in contrada Gammarera e del depuratore di contrada Gelsi”. A firmare tale mozione furono i consiglieri Kevin Cumia, Danila Flammà,Stella Strazzanti, Giovanni Patti, Clorinda Perri, Giuseppe Vetriolo, Fabrizio Ferrigno,Michela Strazzante,Vanessa Alessi Batù. Ma proprio nella seduta di marzo fu proposto dalla maggioranza e votato un emendamento che chiedeva sul tema rimborsi un parere tecnico. A distanza di mesi ( per un refuso la redazione non ha citato una fonte importante che a seguire dell’articolo compare in tutta la sua integrità) adesso i consiglieri comunali con il primo firmatario Giuseppe Ferrigno (fa parte della minoranza) hanno sottoscritto una mozione “per rimborsi delle somme indebitamente pagate dagli utenti al Comune di Barrafranca per il servizio di depurazione in contrada Gammarera e del depuratore di contrada Gelsi”. Tale mozione è stata indirizzata al presidente del consiglio, Giovanni Di Dio, al sindaco Fabio Accardi dove quest’ultimo ha anche la delega al Bilancio. Tornando all’impianto del depuratore nord sarà dato in gestione, come ricorda il geometra Giuseppe Zuccalà, e a tale scopo “E’ stato dato mandato al settore di predisporre analisi dei costi ed un preventivo di spesa per mandare in gara la gestione dell’impianto da qui a pochissimi giorni”.
A seguire quindi ecco il corpo della mozione presentata dal primo firmatario Giuseppe Ferrigno.
ALL’ILL.MO SIG PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
ALL’ILL.MO SIG. SINDACO E ASSESSORE AL BILANCIO
OGGETTO: mozione per rimborsi delle somme indebitamente pagate dagli utenti al Comune di Barrafranca per il servizio di depurazione in contrada Gammarera e del depuratore di contrada Gelsi.
I sottoscritti consiglieri comunali
PREMESSO CHE
– Nel mese di febbraio 2017 veniva presentata la mozione con cui, nel prendere atto della sentenza n. 335 del 10 ottobre 2008 della Corte Costituzionale e della giurisprudenza della Corte di Cassazione (sentenze n. 12/04/2011 n. 8318; n. 25112 del 14 Dicembre 2015), s’impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale alla restituzione degli importi pagati per gli anni 2104 – 2015 – 2016 non dovuti a titolo di quota di tariffa riferita al servizio di depurazione, compresa l’iva e gli interessi legali, anche in forma rateizzata o mediante compensazione. così come previsto dalle normative vigente;
– detta mozione è stata discussa nella seduta del Consiglio Comunale del 07/03/2017, nel corso della quale è stato approvato l’emendamento proposto dalla consigliera Flammà con cui veniva sostituito il dispositivo della suddetta mozione con il seguente: “1. Di impegnare il Sindaco e la Giunta, al fine di evitare contenziosi, di chiedere un parere all’ANCI e al Ministero dell’Interno, ed accertare eventuale giurisprudenza o legislazione al fine di verificare le effettive spettanze e l’eventuale rimborso.
- Impegnare, altresì, il Sindaco e la Giunta di verificare i motivi del mancato funzionamento dei depuratori Nord e Sud, con relativa relazione”;
– detta mozione, così come emendata, veniva approvata con deliberazione C. C. n. 20 del 07.03.2017.
CONSIDERATO CHE
– sono trascorsi oltre nove mesi dall’approvazione della suddetta motivazione e né il Sindaco e né la Giunta hanno comunicato alcunché in ordine a quanto loro richiesto con tale mozione, sicché appare lecito pensare che l’emendamento di cui in premessa abbia rappresentato un escamotage per rinviare detto problema, anziché affrontarlo e risolverlo con la serietà e la responsabilità che si richiede ad un pubblico amministratore;
– la mancata risposta alla suddetta mozione appare un atto di estrema scorrettezza politica nei confronti di tutto il Consiglio Comunale ed un comportamento ingiustificato e ingiustificabile che ha danneggiato e danneggia tutti i nostri concittadini a cui è stato richiesto di pagare un servizio, in realtà, insussistente dal mese di agosto 2013 in poi;
– con nota prot. n. 95 del 07/02/2017 il Capo Settore Geometra Zuccalà Giuseppe, rispondendo alla richiesta prot. n. 739 del 24/01/2017, ha comunicato che: L’impianto di depurazione nord ( C/da Gammarera – Gurretta), non è funzionante dal mese di Agosto 2013;
– il depuratore di contrada Gelsi, invece, non è mai entrato in funzione;
– con sentenza 335 del 10/10/2008 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.14 1° c. della legge 36/94 (cd. Legge Galli) confluito nell’art.155, co. 1, del D. Lgs. n. 152/06 nella parte in cui prevedeva che la quota della tariffa riferita alla depurazione fosse dovuta anche nel caso in cui non esistano impianti centralizzati di depurazione o gli stessi si trovino temporaneamente inattivi. Ebbene tale situazione è proprio quella che si verifica nel Comune di Barrafranca, che ha illegittimamente richiesto e percepito il canone di depurazione a fronte del mancato assolvimento del servizio e, quindi, deve essere restituito trattandosi di una chiara ipotesi d’indebito c.d “oggettivo” regolato dall’art. 2033 Cod. Civ.;
– anche la giurisprudenza civile è pacifica nell’affermare e ribadire più volte il principio per cui “In tema di canone di depurazione delle acque, non vi è luogo al pagamento laddove il Comune sia sfornito di impianto di depurazione centralizzato delle acque, ciò perché la tariffa del servizio idrico integrato si configura, in tutte le sue componenti, come il corrispettivo di una prestazione commerciale complessa che ancorché determinato nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell’utente, bensì nel contratto di utenza; di conseguenza, è irragionevole l’imposizione all’utente dell’obbligo del pagamento della quota riferita al servizio di depurazione anche in mancanza della controprestazione” (Cass. Civ., sez. VI, 14/12/2015, n. 25112; sez. III, 12/04/2011, n. 8318; Cass. Civ., SS. UU., 30.06.1999 n. 371; sez. III, 14.7.2005, n. 14314; Cass. Civ., 4.6.2013 n.14042; Cass. Civ., sez. VI, 14.12.2015, n. 25112G.D.P. Agrigento, 30/11/2015, n. 819 e n. 832);
– alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale di cui sopra, le somme percepite dal Comune di Barrafranca dall’anno 2014 in poi costituiscono un indebito oggettivo, suscettibile di restituzione a tutti coloro che hanno pagato tali somme per un servizio mai reso dal Comune di Barrafranca, con l’ulteriore conseguenza che le entrate derivanti dal canone di depurazione a partire dall’anno 2014 e fino al corrente esercizio finanziario devono essere eliminate dai relativi bilanci di previsione e dai residui attivi dei rendiconti per gli esercizi finanziari anni 2014, 2015, 2016 e 2017 pena, in caso contrario, la configurabilità del reato di falso ideologico di cui all’art. 479 Cod. Pen.
Per le su indicate ragioni, i sottoscritti consiglieri comunali
IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
1) A PORRE IN ESSERE TUTTI GLI ATTI PROPEDEUTICI E NECESSARI PER LA RESTITUZIONE A TUTTI I NOSTRI CONCITTADINI DELLE SOMME PAGATE A TITOLO DI CANONE DI DEPURAZIONE PER GLI ANNI 2104 – 2015 – 2016, TRATTANDOSI DI SOMME INDEBITAMENTE PERCEPITE E NON DOVUTE IN ASSENZA DEL RELATIVO SERVIZIO, IVI COMPRESA L’IVA E GLI INTERESSI LEGALI, ANCHE IN FORMA RATEIZZATA, ANCHE AL FINE DI EVITARE CONTENZIOSO CHE VEDREBBE LA SICURA SOCCOMBENZA DEL NOSTRO COMUNE CON PAGAMENTO DI SPESE LEGALI;
2) A PORRE IN ESSERE TUTTI GLI ATTI PROPEDEUTICI E NECESSARI PER ELIMINARE TUTTE LE SOMME RELATIVE AL CANONE DI DEPURAZIONE DALLE ENTRATE DEI BILANCI DI PREVISIONE PER GLI ANNI 2014, 2015, 2016 E 2017 E DAI RESIDUI ATTIVI DI CIASCUN RENDICONTO PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO PER GLI ANNI 2014, 2015, 2016 E 2017
BARRAFRANCA, 09/12/2017
I CONSIGLIERI COMUNALI GIUSEPPE FERRIGNO (Primo firmatario)