“I recenti fatti di sangue che hanno interessato la città di Barrafranca non possono lasciarci indifferenti. Quello di ieri mattina, nell’arco di un anno e mezzo, è il terzo omicidio che avviene nel territorio. Il primo ad essere ucciso è stato l’avvocato Antonio Bonanno, nel settembre del 2016, il secondo il commerciante di auto Filippo Marchì, nel luglio 2017, il terzo, infine, l’ex dipendente comunale Antonio Zuccalà, assassinato ieri in pieno giorno con colpi alla testa e all’addome. Per tutti e tre questi omicidi viene ipotizzata la matrice mafiosa. Dinanzi a questi eventi la politica, la chiesa, il terzo settore, l’associazionismo e tutti i cittadini responsabili sono chiamati a reagire, a dare un segnale che possa svegliare le coscienze e fare resistenza nei confronti di una cultura, quella mafiosa, generatrice del muro di omertà, ostalo al raggiungimento della verità e della giustizia. Da Libera Sicilia l’invito ad un momento di incontro e di confronto da cui fare partire una mobilitazione attraverso la quale parlare alle coscienze. Un’occasione per dire e dirci che stiamo dalla parte della giustizia senza se e senza ma; un’occasione per materializzare quel “noi” che siamo chiamati a realizzare per contrastare mafia e corruzione”.
Libera Sicilia invita a mobilitarsi per fare resistenza nei confronti di una cultura, quella mafiosa e un muro di omertà
Un comunicato inoltrato da Libera il giorno dopo l’uccisione di Zuccalà al vescovo della diocesi, al sindaco, al presidente del consiglio, alle parrocchie ed alle associazioni di Barrafranca.
Gregorio Porcaro – referente Libera Sicilia
Vittorio Avveduto – Libera Enna