Il Salotto artistico- letterario “Civico 49” ospita l’autore Salvatore Bontempo.

Il Salotto artistico- letterario “Civico 49” ospita l’autore Salvatore Bontempo.

- in Barrafranca, Civico 49
Alcuni membri del Salotto con l’ospite Salvatore Bontempo

Nella riunione di giovedì 15 marzo 2018 il Salotto artistico- letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) ha ospitato Salvatore Bontempo, autore di romanzi, saggi e poesie.  A presentarlo ai membri del Salotto il padrone di casa Gaetano Vicari, che ha letto una lunga ed esaustiva presentazione redatta dallo stesso Bontempo.

«Salvatore Bontempo è nato nel 1971 a Pinerolo, provincia di Torino (primo di quattro figli), in una modesta famiglia di operai siciliani emigrati al nord. Inizia fin da bambino a manifestare una spiccata e intensa passione per le fiabe, probabilmente alimentata dai numerosi racconti che i genitori e i nonni paterni sovente gli leggevano, specie durante le fredde giornate invernali, dinanzi al soave tepore del fuoco che crepitava nel camino; ed egli rimaneva per intere ore ad ascoltare, affascinato, la voce narrante. Cosa questa che contribuisce parecchio a stimolare la sua innata fantasia, a tal punto da indurlo, già all’età di sette anni, ad abbozzare le prime novelle e poesie. Nel 1981, con la famiglia, si trasferisce definitivamente a Barrafranca, dove prosegue la quinta classe elementare al “Plesso Europa”, per poi intraprendere la Scuola Media Statale nel plesso “Giovanni Verga”. Durante questo percorso didattico, in cui andava delineandosi in modo palese la sua attitudine per le materie letterarie, inizia a coltivare il fervido desiderio di indirizzarsi, in futuro, verso gli studi classici, e poter poi conseguire l’agognata Laurea in Lettere e Filosofia, la sua più ambita aspirazione; ma questo meraviglioso sogno, purtroppo, s’infrange prematuramente, stroncato sul nascere, a causa del bullismo di cui è vittima nell’ambiente scolastico, nel pieno periodo della fanciullezza. Nel 1985, giunto al termine del suo ultimo anno scolastico di Scuola Media, dove già forniva tangibile prova di una buona padronanza della lingua italiana, ricevendo grandi soddisfazioni, si classifica tra i primi tre vincitori di un concorso letterario, con la poesia “L’inverno”, scaturita dai nostalgici ricordi, legati a questa particolare stagione, vissuti in Piemonte! Nemmeno questo lieto evento riuscirà a fornirgli l’impulso necessario per accantonare i traumi subiti e voltare pagina.

Salvatore Bontempo con uno dei suoi romanzi cavallereschi

Ottenuto il Diploma di Licenza Media, rinuncia al proseguimento degli studi per i quali si sentiva propenso. Dietro l’insistenza dei genitori, s’iscrive a un corso di Formazione Professionale della durata di due anni, affinché imparasse almeno un dignitoso mestiere, presso la sede ENFAP-UIL di Piazza Armerina. Purtroppo anche qui, in conflitto con i compagni, decide di ritirarsi. Per non deludere i genitori, l’anno successivo si trasferisce nella sede dello stesso istituto che si trova a Barrafranca, deciso a non demordere.  Si distingue subito per la sua innata abilità nello scritto: il professor Attardi, insegnante di Cultura Generale, avendo notato il suo talento durante lo svolgimento di alcuni temi in classe, un giorno lo convoca in direzione, dove, alla presenza degli altri suoi colleghi, gli chiede cosa ci facesse un elemento come lui in quella scuola, per nulla consona alla sua vocazione, in netta antitesi con la sua vena letteraria, consigliandogli vivamente di iscriversi al Liceo Classico. Neppure dinanzi a quest’ulteriore prova Salvatore riesce a rinsavire. Nel 1988 supera brillantemente gli esami di fronte a una commissione esterna, ottenendo così l’Attestato di Frequenza. Con rammarico si propone di chiudere la parentesi scolastica per la sua dannata timidezza, il suo essere introverso, schivo e impacciato. Nonostante tutto, si richiude in casa e, con pazienza certosina, prosegue gli studi in qualità di autodidatta, per placare la sua avida sete circa l’immensità dello scibile, forgiando e affinando con cura lo stile prosastico che gli era più congeniale, e incrementando il proprio bagaglio culturale. Durante quel lungo ma proficuo periodo claustrale, da libero sfogo al suo estro creativo plasmando diverse opere letterarie, dilettandosi nei manoscritti di avvincenti racconti cavallereschi, cimentandosi inoltre a comporre liriche, sonetti e madrigali… Incurante di quanti gli affibbiava l’appellativo di “scrivano”, s’immola per parecchie ore al giorno seguitando imperterrito negli studi grammaticali, di semantica e lessicografia, nella lettura di romanzi storici e nella creazione di nuove avventurose storie. E oggi, ormai in età adulta, grazie al suo talento, alla vocazione che non lo abbandona, si crogiola ancora nel manifestare la propria ispirazione attraverso l’arte della scrittura, che gli fornisce preziosa linfa vitale per proseguire tale affascinante, fruttuoso percorso. Inoltre nel 2016, reduce da parecchi anni vissuti in balia del rimpianto, Salvatore, ha consegue il Diploma di Ragioniere. Certo, non era esattamente il titolo di studio cui aspirava, ma in compenso, decidendo di mettersi in gioco, riscatta, seppur in minima parte, i madornali errori commessi in passato! Oltre ai piccoli testi di narrativa e alle poesie scritte in passato, scrive parecchi saggi di filosofia, una raccolta di liriche dal titolo “La voce del cuore”, quattro romanzi di genere cavalleresco, “Anton e André”, “Il cavaliere senza ombra”, “Il pugnale dall’elsa dorata”, “Il visconte e la plebea”, e un’autobiografia, “Percorso di un amore”, la quale narra l’indimenticabile, travagliata storia d’amore con quella ragazza acqua e sapone che è poi divenuta sua moglie! Attualmente sta portando a termine il suo sesto romanzo (il primo contemporaneo), “Sangue e passione siciliani”» (Salvatore Bontempo).

I libri di Salvatore Bontempo si possono acquistare sul sito web “Shop my books” selezionando la voce “narrativa e romanzi”,  dove comparirà la vetrina in cui sono esposti i suoi quattro romanzi cavallereschi. Di comune accordo con gli altri membri del Salotto, Gaetano Vicari ha chiesto all’ospite di far parte, come membro effettivo, del Salotto. Emozionato, Salvatore ha accettato. Aumentano così i membri che frequentano il Salotto.  L’impegno principale dei membri è la sola partecipazione alle riunioni del Giovedì; i membri che non partecipano assiduamente, dopo un certo periodo si autoescludono.

Continua l’opera del Salotto artistico- letterario “Civico 49” di valorizzare e far conoscere talenti barresi sconosciuti che si distinguono nei diversi settori della Cultura.

Rita Bevilacqua

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