Come non partecipare a un evento come la Biennale di Venezia 2019 che coniuga arte, cultura, musica e spettacolo. Per questo dal 05 all’ 08 luglio 2019 alcuni soci e famigliari del Salotto artistico-letterario “Civico 49” di Barrafranca (EN) sono andati a visitare la 58ª Esposizione Internazionale d’Arte che si sta svolgendo nella città lagunare dall’11 maggio al 24 novembre 2019. “May You Live In Interesting Times” è il titolo dell’esposizione. Si tratta di un’espressione della lingua inglese a lungo erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini; “tempi interessanti” appunto, come quelli che stiamo vivendo. L’esposizione è curata da Ralph Rugoff, attuale direttore della Hayward Gallery di Londra.
Riportiamo la relazione inviataci dai soci del Salotto.
«Se l’arte è lo specchio dei tempi, la Biennale di Venezia è lo specchio dell’arte nel tempo presente. Del resto il titolo scelto da Ralph Rugoff, curatore dell’Esposizione parla chiaro: May you live in interesting times (Possiate vivere in tempi interessanti), che letta da un occidentale assomiglia a un augurio, ma per un cinese (da cui proviene il detto) è una maledizione, perché i tempi “interessanti” sono pieni di difficoltà, confusione e sofferenza. Lo schema della mostra, infatti, è ambivalente e doppio. Gli stessi artisti espongono in entrambi le sedi della mostra tra Arsenale e Giardini e questo già di per sé è segno di un approccio multidimensionale alla creazione artistica. I 79 artisti partecipanti (numerosa la presenza di artisti degli Stati Uniti, con 6 africani, 3 indiani, 4 cinesi, 1 iraniano, 2 italiane) dimostrano con le loro opere la complessità della condizione umana.
Le opere esposte testimoniano gli attuali tempi difficili ma pur sempre interessanti, in particolare quelle dell’americano Arthur Jafa, Leone d’oro per il miglior Artista (per la giuria la sua opera “E’ in egual misura un saggio, una poesia, un ritratto”). Il Leone d’argento come giovane artista è assegnato alla cipriota Haris Epaminonda per il suo lavoro “potente e duttile al tempo stesso, fatto di memorie frammentate, storie e connessioni frutto dell’immaginazione”.
L’artista americano Jimmie Durham riceve quest’anno il Leone d’oro alla carriera “Per il suo modo di fare arte che sa essere allo stesso tempo critica, divertente e profondamente umanistica”. Molti i padiglioni delle nazioni partecipanti, la maggior parte ai Giardini e all’Arsenale, altri dislocati per la città. La giuria ha assegnato il Leone d’oro al padiglione della Lituania, che ha colpito per l’approccio sperimentale e per “L’originalità nell’uso dello spazio espositivo, che inscena un’opera brechtiana”. Enrico David, Liliana Moro e Chiara Fumai, sono i tre artisti italiani scelti dal curatore Milovan Farronato per la rassegna del Padiglione Italia intitolata “Né altra né questa”. In un labirinto di linguaggi ibridi, ovvero aperti a tutti i concetti e linguaggi possibili, a rappresentare la complessità del mondo contemporaneo, si sono presentati i tre artisti italiani la cui personalità artistica e il cui lavoro è diverso concettualmente e formalmente. Una felice intuizione questa del labirinto, un po’ appiattita però su un percorso prevedibile e autoreferenziale.»
Dopo aver visitato la Biennale d’Arte, i soci del Salotto hanno approfittato del tempo libero per scoprire e apprezzare le bellezze della città di Venezia. Oltre a perdersi lungo le calli e vivere la città con i suoi scorci e angoli originali e imprevedibili, hanno visitato tra l’altro il teatro “La Fenice”, la Basilica di San Marco, il Palazzo Ducale, Ca Rezzonico con il suo Museo del Settecento Veneziano e infine la zona della stazione ferroviaria con il Ponte di Calatrava e la chiesa di san Geremia che conserva il corpo di santa Lucia.
Sempre pronto a partecipare agli eventi culturali che si svolgono nel nostro paese, per la seconda volta il Salotto artistico-letterario “Civico 49” ha avuto modo di entrare in contatto con opere di alto livello artistico e culturale, arricchendosi non solo intellettualmente ma anche spiritualmente.
Rita Bevilacqua