PIETRAPERZIA. Proclamato uno sciopero per venerdì 29 novembre. Per quel giorno e per il 22 dello stesso mese l’Ecopunto di viale Diego Messina – quartiere Madunnuzza – resterà chiuso. Lo sciopero proclamato da Funzione Pubblica Cgil, Cisl, Uil, Fiadel di Enna. I segretari di tali sindacati sono rispettivamente Giovanni Lavalle, Mario Stagno, Filippo Mannella e Salvatore Sauro. Il 22 novembre dalle ore 9 alle 11 assemblea sindacale per gli addetti del settore. Diverse le richieste tra cui il pagamento di tre mensilità – settembre, ottobre, novembre – ed un nuovo vestiario. La proclamazione dello sciopero comunicata alla Commissione di garanzia dei Servizi Pubblici Essenziali di Roma, al Prefetto di Enna, ad Ecolandia e al sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua. “Le scriventi organizzazioni sindacali provinciali Funzione Pubblica Cgil, Cisl, Uil, Fiadel di Enna – si legge nel documento – avendo espletato ogni forma di tentativo per addivenire ad una soluzione pacifica, si informano le Signorie Loro in indirizzo che, a seguito delle tante riunioni e assemblee trattati con l’azienda e l’amministrazione comunale ed i lavoratori per discutere sempre dei ritardi, si è deciso di proclamare una giornata di sciopero”. “Visto che il rappresentante legale della società – si legge nello stesso documento – dichiara che non può più sostenere i costi del lavoro perché l’amministrazione comunale del Comune di Pietraperzia non versa le quote dovute per l’espletamento del servizio”. “Visti gli incontri avuti con il sindaco e con l’azienda con esiti negativi, si è attivata la procedura di raffreddamento con la Prefettura di Enna inviata tramite pec giorno 31.10.2019 e che, a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto nessuna convocazione”. “per tali ragioni le organizzazione sindacali proclamano lo sciopero per l’intera giornata del 29 novembre 2019 dei lavoratori dle comparto Igiene dell’Igiene Ambientale del Comune di Pietraperzia. Le scriventi organizzazioni sindacali comunicano che restano a disposizione per l’esame preventivo dei servizi minimi essenziali e che, al permanere della situazione attuale, si riservano di intraprendere le ulteriori forme di lotta che si riterranno opportune”. Il sindaco di Pietraperzia Antonio Bevilacqua dichiara: “Siamo vicini gli operatori ecologici che non hanno ricevuto, ad oggi, tre mensilità di stipendio ed è grave che abbiamo riscontrato questa difficoltà della ditta ad erogare i pagamenti se non a fronte del pagamento quasi in anticipo delle fatture da parte del Comune”. “Riteniamo che una ditta – continua il sindaco Bevilacqua – debba essere organizzata a garantire gli emolumenti ai dipendenti sempre e comunque. So anche che i dipendenti hanno avviato l’azione di recupero coattivo delle mensilità. Noi, come Comune, come al solito stiamo facendo uno sforzo notevole mirato a garantire comunque anche alla ditta il pagamento delle fatture tant’è che siamo quasi in regola, ci mancano tre fatture da pagare. Se consideriamo quali sono i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, capiamo bene che il problema è veramente piccolo. Tra l’altro – continua il sindaco Antonio Bevilacqua – è una ditta grossa che non so quanti Comuni gestisca, in Sicilia – sicuramente alcune decine e alcuni abbastanza grossi – e non riuscire a ricevere 40-45 mila euro per tre fatture dal Comune di Pietraperzia, non penso che metta in ginocchio una ditta così grossa”. Il sindaco Antonio Bevilacqua conclude: “Evidentemente ha altri problemi e, arrivati a questo punto, penso che, nell’immediato futuro, il Comune di Pietraperzia debba organizzarsi diversamente nel senso di andare ad individuare quelle ditte che possano permettere un minimo di respiro al Comune e, soprattutto, di assicurare il pagamento agli operatori in maniera tale che abbiano liquidità. Nel prossimo capitolato si troverà un modo per specificare che la ditta deve avere sufficiente liquidità e non deve essere ‘impiccata’ come purtroppo si sta verificando in questo caso”. GAETANO MILINO
PIETRAPERZIA. Rinviata a data da destinarsi l’esibizione della Fanfaradei Carabinieri.
Il rinvio “per motivi organizzativi dell’Arma dei Carabinieri”