PIETRAPERZIA. L’evento si è tenuto nella sala conferenze della società Operaia Regina Margherita con ingresso da piazza della Repubblica. L’incontro per condividere ed approvare un documento politico stilato da sette “saggi”. I loro nomi: Salvatore Trubia, (portavoce), Franco Cigna, Rosalba Ciulla, Giuseppe Monte, Rosaria Ippolito, Lorenza Nicoletti, Angelo Vullo. Loro sono stati coadiuvati dal comitato promotore. Al tavolo della presidenza Rosalba Ciulla, Angelo Vullo, Salvatore Trubia, Giuseppe Monte e Lorenza Nicoletti. Tante le persone in sala tra cui Pietro Paternò, Flippo Mazzola, Angelo Monachino, Gemma Cilano, Lillo Miccichè, Salvuccio Messina, Antonio Panevino, Filippo Chiolo, Enzo Bongiovanni, Calogero Di Gloria, Eleonora Vitale, Rosamaria Giusa, Giusy Di Blasi, Salvatore Bellomo, Giuseppe Vancheri, Tina Scivoli, Filippo Arena. In sala pure Morena e Salvatore Ligambi, Salvatore Di Pietro, Franco Cigna, Santo Mirabella, Fabio Aleo, Salvatore Palascino, Michele Corvo, Lillo Ciulla, Franco Virruso, Filippo Miraglia, Enrico Tummino, Nino Di Gregorio, don Giuseppe Rabita, Gero Di Blasi, Manuel Carciofolo, Filippo Rizzo. Ad apertura dei Lavori Salvatore Trubia ha illustrato il progetto. “L’idea – ha dichiarato Trubia – è quella di fare rinascere il nostro paese. Con il nostro progetto ci si prefigge di raggiungere tre scopi: Conoscitivo (con dibattito da cui emergano proposte e suggerimenti). In una seconda parte un preambolo con indicazioni e idee guida in evoluzione. Il terzo obiettivo, individuare un gruppo di persone con sette portavoce che daranno indicazioni sul nome del candidato sindaco”. Salvatore Trubia ha concluso: “Il candidato primo cittadino della nostra cittadina deve possedere tre requisiti: Scelta quasi all’unanimità, approvazione da quanti condividono l’idea e capacità, da parte del candidato sindaco, che possieda del carisma e sappia dare voce al popolo”. È poi intervenuto Giuseppe Monte che ha dato lettura del preambolo: “La convention prevede un laboratorio per cogliere le varie anime e punti in comune da limare e collimare per la conquista e riscoperta di ideali per questo paese che deve essere ben amministrato”. Giuseppe Monte ha continuato: “Il documento è un punto di inizio e non ci sono comandanti e padroni. Non c’è più tempo. Penso che sia importante condividere questi principi. Abbiamo dell’argilla da plasmare”. E ha concluso: “Penso ch quello che stiamo facendo sia l’estrema ratio per lo sviluppo di Pietraperzia grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti”. Salvuccio Messina ha dichiarato: “Ci vogliono tenacia e passione per risollevare Pietraperzia sul piano politico e amministrativo. Occorrono critiche costruttive”. “Mi auguro – ha detto ancora Salvuccio Messina – che il lavoro svolto continui e faccia crescere questo gruppo per una politica silenziosa ma al servizio dei cittadini”. E ha concluso: “La strada è in salita ma, con il contributo di tutti, la si renda meno tortuosa e più agevole”. Don Giuseppe Rabita: “Io rappresento me stesso come cittadino che ha a cuore il bene del nostro paese. Lavoriamo tutti insieme senza colori politici. Se i giovani non si avvicinano alla politica che futuro c’è?”. “Il comitato – ha continuato don Rabita – dovrebbe pensare a coinvolgere i giovani. Bisogna prestare la massima attenzione alla continuità amministrativa. Se chi viene dopo distrugge quanto di buono è stato fatto da chi c’era prima, non si va da nessuna parte. Ogni progetto va verificato e confrontato con i cittadini. Le forze sane del paese mettiamoci tutti insieme per il bene di Pietraperzia”. Calogero Di Gloria: “È bellissimo vedere tutti uniti per il bene di Pietraperzia. Il nostro paese attraversa dei momenti con problemi che, spesso, ricalcano quelli degli anni ’80. L’azione amministrativa deve essere efficiente ed efficace e il lavoro da svolgere, nell’attività di governo, deve prevedere la programmazione. Il tutto anche per creare posti di lavoro”. “Bisogna mettere in campo idee e farle produrre”, ha concluso Calogero Di Gloria. Angelo Monachino: “Stiamo nascendo per creare tante idee e per costruire un progetto per Pietraperzia. Non dobbiamo contrapporci con idee diverse ma cercare i punti che ci uniscono”. Angelo Monachino ha continuato: “Ci dobbiamo confrontare, dobbiamo parlare e discutere per trovare le opportunità che ci sono per mettere insieme le idee stesse. Le cose buone già realizzate non vanno distrutte ma potenziate. Devono esistere idee diverse ma non contrapposte”. Giuseppe Vancheri: “La prima cosa da fare è capire cosa possiamo fare per il domani di Pietraperzia. Ci deve essere una fase iniziale in cui fare quadrato”. Ha poi invitato tutti a lavorare uniti per costruire possibilità di sviluppo per Pietraperzia. Gero Di Blasi: “Quello stilato è un documento che vuole dare suggerimenti per un contributo valido e serio per Pietraperzia”. Filippo Rizzo: “È necessario cambiare mentalità in modo che l’altruismo prenda il posto dell’individualismo. Dobbiamo cambiare modo di pensare ed agire di conseguenza”. Filippo Rizzo ha concluso: “Oltre all’impegno morale bisogna fare una riflessione: io sono capace di lavorare in maniera da cambiare qualcosa a Pietraperzia?”. Franco Cigna: “Pietraperzia deve cambiare mentalità in meglio. Non ci sia più l’Io ma il Noi. Cosa dobbiamo e vogliamo fare? Per questo paese vogliamo che si faccia uno scatto di orgoglio e ripresa per utilizzare tutte le risorse e metterle in campo. Pietraperzia è centrale ed appetibile per la sua posizione strategica”. Tra le idee Franco Cigna ha proposto “l’apertura delle case per anziani per lavorare e fare rimanere i soldi a Pietraperzia”. E ha concluso: “Cerchiamo di essere uniti e solidali”. Enrico Tummino: “Non bisogna amare il proprio paese ad intermittenza. Il nuovo sindaco deve analizzare la situazione e portare avanti un progetto. Ben venga la formazione di una nuova équipe di persone per realizzare tale progetto”. Santo Mirabella: “Occorre pensare ed agire in maniera unitaria e coscienziosa e con voglia di fare. L’obiettivo principale è lo sviluppo di Pietraperzia. Prima i soldi giravano per tutti, oggi gira la fame. Sviluppiamo un progetto per fare rinascere Pietraperzia”. Salvatore Palascino: “Aderisco perché sono cittadino di Pietraperzia. I Comuni che funzionano meglio sono quelli dove funziona bene la macchina amministrativa”. “Ci vuole una larghissima fetta di persone – ha concluso Salvatore Palascino – che sostenga il nuovo sindaco. Occorre dialogare in maniera molto ampia. È uno stato di necessità per sostenere la futura amministrazione. Gli amministratori comunali e la loro squadra dovranno ascoltare tutti perché Pietraperzia possa cambiare”. Pietro Paternò: “È opportuno dare un contributo senza il carosello del podio. Bisogna cercare di scuotere il pietrino sfiduciato nel senso che spesso le promesse non vengono mantenute. Pietraperzia non può più aspettare o è la fine. È necessario creare un clima di serenità e il cittadino si senta rassicurato dal sindaco. Sono indispensabili progetti da attuare e realizzare”. “Mi auguro – ha concluso Pietro Paternò – che la prossima amministrazione comunale faccia nascere qualcosa di nuovo che esce dal cuore”. Giuseppe Monte: “Necessitano nuova linfa ed elementi per potere stare e lavorare insieme e in maniera unitaria e concorde”. Ci sono stati poi altri interventi tra cui quello di Tina Scivoli. I lavori si sono conclusi alle 19,30 dopo circa quattro ore dall’inizio della convention. Questo il MANIFESTO POLITICO DELLA CONVENTION: Non c’è più tempo! Siamo un gruppo di cittadini di Pietraperzia che, in previsione delle elezioni amministrative del 2020, ha deciso di mettere insieme le proprie idee, professioni e competenze per costruire una lista civica. Le nostre convinzioni ed esperienze politiche sono diverse, ma noi tutti ci riconosciamo nei valori di fondo del rispetto reciproco e siamo animati da una comune impostazione sugli obiettivi da raggiungere che abbiano un unico fine: “… migliorare la qualità e le condizioni di vita a Pietraperzia”. Ci rendiamo disponibili a dare il nostro contributo come segno di responsabilità civica. Vogliamo evitare il rischio di pensare al bene pubblico come a un “fatto privato” o di pochi, evitando di passare il testimone per via “ereditaria”, convinti che il merito debba essere l’unico criterio ragionevole e credibile a guidare le scelte che il gruppo dovrà fare. Oggi Pietraperzia sta vivendo un dei periodi più bui della propria storia. Il paese si è ridotto a un borgo e, fra l’altro, anche sporco. Si registra una tale estrema diffusa difficoltà in ambito socio-economico che rende il cittadino insoddisfatto dell’operato sia dei partiti politici, spesso assenti nelle piccole località, che dell’attuale amministrazione comunale. Questo profondo disincanto verso la politica, chiaramente, non è solo pietrino. In tutto il paese Italia, in cui vige una democrazia rappresentativa, i partiti politici, ma anche alcuni movimenti, sono guardati con crescente sfiducia, alcune volte con disprezzo che sfocia perfino in rabbia. Le donne e gli uomini di questa ridente cittadina dell’entroterra ennese, i giovani e gli anziani, i commercianti, gli agricoltori, gli artigiani, gli impiegati, gli studenti gli imprenditori, i lavoratori autonomi, i disoccupati, i pensionati hanno tutti bisogno di un nuovo strumento amministrativo che sia più partecipato e, soprattutto, utile per avere reali e tangibili risposte di cambiamento, migliorando le condizioni di arretratezza e di mancato sviluppo di cui storicamente la nostra terra soffre. In una sola frase, l’intera società civile pietrina, ha bisogno di tale cambiamento. Convinti che una città debba sapere rispondere agli interrogativi di chi la vive, riteniamo che domande di benessere, di lavoro, di sostenibilità, di trasparenza non possano e non debbano essere sottaciute. Una città viva e moderna deve saper raccogliere la sfida e rispondere ai sogni e ai bisogni dei propri cittadini. Le risposte che il cittadino si aspetta devono essere date con una estrema competenza, con efficacia ed efficienza, con trasparenza nella chiarezza, nell’assenza di ambiguità, nella legalità, e con rispetto delle persone e delle attese. Insomma, occorre pensare ad una città che cerca di non lasciare indietro nessuno dei suoi cittadini e si ingegna a fornire strumenti di supporto a chi è in difficoltà, evolvendo dalla modalità meramente assistenzialistica verso una modalità partecipativa che tenga conto delle potenzialità di ciascuno, nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti. Chi oggi si candida ad amministrare questa città si deve attivare per adoperare nuove risorse, e non deve scendere a patti con nessuno che intenda contrastare il sistema produttivo e culturale del paese. Il paese si deve rialzare! In questa visione, chi si candida ad amministrare questo paese non deve avere paura di usare parole di cui altri hanno abusato: onestà, servizio, responsabilità, assumendone su di sé il vero significato e il vero senso. Esiste la necessità, ma anche la possibilità concreta, di creare un gruppo che abbia un unico intento: perseguire il bene collettivo che ha come scopo il benessere e la felicità dell’intera popolazione, e non di piccoli gruppi o, ancor peggio, di interessi del singolo individuo. Quindi nessuna rendita potrà essere garantita ad alcuno grazie al peso elettorale o pseudo tale, ma un gruppo veramente scalabile secondo regole democratiche e condivise. Abbiamo piena consapevolezza della complessità dei problemi di Pietraperzia e sappiamo che le “soluzioni” innescano processi che vanno costruiti tramite scelte e strategie condivise ed elaborate coinvolgendo tutte le parti interessate. Per la comunità pietrina, pervasa da tanti motivi di preoccupazione (difficoltà economiche dovute ai problemi che i giovani hanno di trovare una valida occupazione, problemi legati alla casa e alle relative tasse da pagare, arretratezza infrastrutturale della viabilità, preoccupazione per i livelli dei servizi non sempre garantiti e funzionali), questo gruppo si propone di adempiere al ruolo di attiva realtà propositiva e alternativa a questa amministrazione, cercando di favorire soluzioni che tengano conto della necessità di esaltare le migliori qualità della nostra tradizione, che però occorre coniugare con la capacità di leggere le sfide poste dalla globalizzazione. Questo gruppo nasce per creare un soggetto politico in grado di elaborare un progetto serio, condiviso e legato ai valori ed ai contenuti di una piattaforma programmatica basata su un principio fondamentale: tutti hanno pari dignità e siedono dietro una tavola rotonda. Il gruppo ambisce, pertanto, ad essere uno strumento che si poggia su un alto concetto di democrazia e che possa essere capace di intercettare le potenzialità di elaborazione politica presenti nel tessuto sociale, e di tradurle in contenuto politico utile e praticabile per risolvere gli annosi problemi della collettività. Esso non rappresenta un partito, bensì un’associazione aperta e a disposizione di chiunque voglia offrire un contributo di idee alla soluzione dei problemi della nostra collettività, condividendone i valori culturali e la linea politica. Il programma politico-amministrativo dovrà essere il frutto di un’iniziativa che preveda la partecipazione attiva ed organizzata della cittadinanza, impegnata ad effettuare un’analisi territoriale condivisa ed una elaborazione politica comune delle soluzioni e dei progetti da realizzare. Tali obiettivi programmatici dovranno essere formulati in maniera misurabile, per permettere alla cittadinanza, tramite la misurazione dei risultati raggiunti, una verifica periodica dell’efficacia e della coerenza dell’azione amministrativa con gli obiettivi programmatici, rendendo possibile anche una loro riformulazione condivisa. Questa prassi politica partecipativa, con formulazioni di politiche misurabili, permette a fine mandato una valutazione complessiva dell’operato dell’amministrazione. L’esistenza di questo gruppo cesserà qualora venissero a mancare i connotati del suo patrimonio genetico o quando non avrà più strumenti idonei per assolvere alla propria funzione. Con questi intenti e con questi valori il gruppo si presenta alla cittadinanza senza velleitarismi, fiducioso di poter contare sul consenso e sul contributo di molti. L’impegno dei sottoscrittori, tanto nella dimensione dell’elaborazione politico-culturale quanto nell’azione della rappresentanza in Consiglio Comunale, sarà finalizzato ad arricchire tale volontà. A tutti coloro che condividono le analisi e le finalità qui descritte, per iniziare un processo di programmazione più dettagliata e condivisa, chiediamo di apporre con la propria firma l’adesione ad una fase progettuale congiunta. GAETANO MILINO
ENNA. GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE IL CONVEGNO “LA MENTE TRA LE NUVOLE”,
Organizzazione a cura dell’istituto Superiore per le Scienza