La comunità barrese perde una delle più brillanti figure, Rosita Accardi la quale prestava servizio a Lione, in Francia, nella sede dell’ Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Una prematura scomparsa che oltre a rattristare i dipendenti della stessa agenzia della World Health Organization ha gettato nello sconforto una comunità intera del paese di Barrafranca. Una brillante carriera quella di Rosita Accardi e ad evidenziarlo anche l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro con sede a Lione, dove Rosita svolgeva con successo il suo lavoro di ricercatrice, donna di grandi doti umane e notevoli doti di scienziata.
Dal 2002 al 2007 è stata prima membro post-dottorato della IARC e poi ha lavorato come scienziato dello staff IARC nel gruppo Infezioni e biologia del cancro nella sezione Infezioni.
Dal 2018 lavorava nel gruppo “Epigenetics” nella sezione Meccanismi di carcinogenesi. Ha dato un notevole e importante contributo nel campo della virologia, dell’epigenetica e della ricerca sul cancro. La sua visione e il suo contributo allo sviluppo di numerosi importanti progetti, come la comprensione del ruolo dei virus oncogenici “papilloma virus” umano (HPV) e virus Epstein – Barr (EBV) nello sviluppo del cancro, sono stati inestimabili. “Rosita – rimarca una nota dello IARC – era conosciuta per la sua passione per la scienza, intelligenza acuta, carisma ed energia inesauribile per tutte le cose della vita. In particolare, sarà ricordata per la sua generosità nel condividere la sua esperienza con gli studenti che ha guidato, i colleghi, i partner e gli stagisti”. L’Airc dimostra vicinanza al marito, Tarik, e ai loro due figli, Andrea e Lorenzo.
Tante le dimostrazione di affetto verso i familiari, Rosita Accardi, brillante ricercatrice e scienziata. Rosita era la nipote del sindaco Fabio Accardi il quale attraverso i social ha lasciato intuire il dolore e lo sgomento personale e della famiglia. Sui social scrive il cugino, prof. Salvatore Bonincontro: “Ieri Barrafranca ha perso una delle poche figlie capaci di portare in giro per il mondo quello che di meglio e di buono può generare una terra ingenerosa e una comunità mortificata come la nostra. Con lei perdiamo un pezzo della nostra diffusa identità, quella attorno alla quale un paese e soprattutto le sue nuove generazioni non disperano di raccogliere la propria idea di futuro e di riscatto e nella quale la nostra comunità continua, nonostante tutto, a volersi specchiare per tenere testa alla rassegnazione e al senso disperante di resa, che rischiano di soffocarla”. Rosita era un esempio di mitezza coniugata a una grande passione, di intelligenza priva di arrogante ambizione, di eccellenza nutrita di modestia. “ Lo IARC – conclude Bonincontro – e quindi la ricerca internazionale contro il cancro, perde una scienziata; noi barresi perdiamo una esemplare concittadina, una dolce amica, un’affettuosa parente. Ciao Rosita. La tua Barrafranca ti aspetta per accoglierti per sempre”.