ENNA. Quest’anno l’Anniversario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri a causa dell’emergenza epidemiologica Covid19 si è svolto in forma ridotta con la deposizione di una corona presso la Caserma “Gallo”, sede del Comando Provinciale, alla presenza del Prefetto Matilde Pirrera. Un anno particolare quello appena concluso vissuto negli ultimi tre mesi con i militari impegnati nell’espletamento di quasi quattrocento servizi per il rispetto delle disposizioni impartite con i diversi DPCM succedutisi tra marzo e maggio. In questo scorcio temporale sono state controllate ben 23.110 persone e 7.531 attività commerciali, la gran parte delle quali hanno mostrato piena consapevolezza nell’adempiere alle limitazioni di movimento imposte. Oggi l’attenzione è rivolta ad un attento controllo del territorio finalizzato ad intercettare possibili riprese della attività delittuosa comune e della criminalità organizzata favorite da una pesante crisi economica. Tuttavia i carabinieri di Enna hanno profuso il massimo impegno con una presenza – in sinergia con le altre forze di polizia – finalizzata ad assicurare ai cittadini di tutti i comuni della provincia un costante servizio sul territorio. Alle ventuno Stazioni Carabinieri operanti nella provincia – una per ciascun comune a cui si aggiunge quella di Villadoro, frazione di Nicosia -si affiancano infatti sia i servizi di Pronto Intervento, presenti in ogni ora del giorno e della notte in ciascuna delle Compagnie Carabinieri di Enna, Nicosia e Piazza Armerina, sia gli organi operativi e investigativi impegnati nelle più complesse attività di polizia giudiziaria. Oltre tremila – 3.366 per l’esattezza, il 90,3% della delittuosità denunciata nell’intera provincia – sono stati i reati perseguiti dai militari e ben 1.290 quelli scoperti. In ragione di tali attività son state arrestate 129 persone e denunciate 1.546. Oltre dodicimila (12.451) sono state le pattuglie e le perlustrazioni svolte dalle Stazioni e dai Nuclei Radiomobile, mentre quasi quattromila sono state le richieste pervenute alle Centrali Operative delle tre Compagnie per il tramite dell’ormai consolidato NUE – Numero Unico Emergenza – 112. Determinante è stato l’impegno profuso in sinergia con i reparti speciali dell’Arma e con lo Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Sicilia. Con il supporto dei Cacciatori è stato possibile infatti controllare zone impervie della parte settentrionale della provincia, coincidente con il territorio della Compagnia di Nicosia. In particolare in aziende e aree rurali è stato possibile intercettare e sequestrare armi detenute illecitamente e in qualche caso piantagioni di marijuana. Numerose sono state le attività di indagine condotte dai reparti del Comando Provinciale al fine di contrastare la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti. In tale ambito sono state arrestate tredici persone e deferite altre trentadue, mentre diverse sono state le piantagioni di marijuana individuate e sequestrate dalla Compagnia di Nicosia nei territori di Troina, Centuripe e Regalbuto e le attività poste in essere dalla Compagnia di Piazza Armerina che hanno portato al sequestro anche di cocaina nell’agosto dello scorso anno. Con l’entrata in vigore del cd codice rosso è stata invece ulteriormente rinvigorita l’attenzione dell’Arma in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere e nello specifico i militari della Compagnia di Piazza Armerina traevano in arresto nell’agosto del 2019 in due diverse circostanze un 24enne ed un 28enne, entrambi della città dei mosaici. Tra le attività di contrasto svolte vi è l’esecuzione – nel successivo mese di settembre a Barrafranca – di una ordinanza di custodia cautelare di dieci soggetti per una pericolosissima rissa sviluppatasi in quel centro abitato tra due opposte famiglie nel corso della quale furono utilizzate armi da fuoco. Sempre a Barrafranca, lo scorso aprile, veniva arrestato un giovane che in piena emergenza covid19 e con le dure limitazioni imposte dall’emergenza epidemiologica mentre era fuori dalla propria abitazione, infastidito dall’abbaiare di un cane, gli sparava con una pistola uccidendolo e successivamente minacciava con la stessa il proprietario dell’animale. Nel contesto delle attività investigative vi è quella svolta dalla Compagnia di Enna riguardante un sodalizio criminale operante nella zona industriale di Dittaino, dedito al contrabbando di carburante, furto aggravato, autoriciclaggio e ricettazione che ha portato all’esecuzione di provvedimenti cautelari nei confronti di nove soggetti. Nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata, un obiettivo importante è quello delle misure di prevenzione patrimoniali e in tale ottica vi è la confisca di quasi 350 ettari di terreno, otto fabbricati, autovetture, conti correnti e di tre società che operano nel settore agricolo e zootecnico, per un valore pari a 10 milioni di euro, frutto delle indagini patrimoniali svolte del Nucleo Investigativo coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia nissena, nei confronti di un imprenditore 59enne originario della provincia di Messina ma residente nell’ennese. I beni, confiscati su disposizione del Tribunale di Enna, si trovano tutti nella provincia ennese, tra Piazza Armerina, Aidone e Assoro. Sempre nel settore delle misure di prevenzione, il Comando Provinciale di Enna negli ultimi dodici mesi ha proposto 21 sorveglianze speciali e35avvisi orali. Infine una particolare attenzione è stata riposta anche nei confronti dei più giovani con le conferenze sulla legalità tenute da Ufficiali dell’Arma presso numerose scuole della provincia. Temi attualissimi quali le devianze, l’utilizzo di sostanze stupefacenti, il bullismo e oggi il cyberbullismo hanno catturato l’attenzione degli studenti, alcuni dei quali vivono sulle proprie spalle tali fenomeni. Oltre milleduecento studenti di scuole elementari, medie e superiori hanno partecipato a tali attività di sensibilizzazione purtroppo interrotte improvvisamente i primi di marzo a causa dell’emergenza epidemiologica covid19. GAETANO MILINO
PIETRAPERZIA. Rinviata a data da destinarsi l’esibizione della Fanfaradei Carabinieri.
Il rinvio “per motivi organizzativi dell’Arma dei Carabinieri”