BARRAFRANCA. Calogero Pistone spiega i motivi per cui non si è dimesso da assessore della giunta Accardi.

BARRAFRANCA. Calogero Pistone spiega i motivi per cui non si è dimesso da assessore della giunta Accardi.

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BARRAFRANCA. In un lungo documento Calogero Pistone scrive: “Il terremoto che ha scosso la nostra comunità esige da parte mia un doveroso chiarimento che devo ai miei concittadini, in virtù del profondo rispetto che ho nelle istituzioni, nella carica che rivesto e nei barresi tutti che mi pregio di rappresentare al meglio delle mie possibilità”. “Le dimissioni del consiglio comunale – continua Pistone – sono un atto forte, per cui nutro grande riguardo e sono state – ne sono certo- il seguito di un percorso travagliato, frutto di scelte personali e politiche, scelte che non hanno necessità di essere condivise, ma solo rispettate. Sono sicuro che ogni singolo consigliere ha agito secondo coscienza e mi sento di esprimere a tutti loro la mia vicinanza, è stato un gesto certamente non facile”. E continua: “Nel mio intervento in Consiglio Comunale ho dichiarato la mia vicinanza al Sindaco ed al Capo Settore, vicinanza che rinnovo, ambedue investiti dall’operazione “Ultra” sapranno sicuramente chiarire, ognuno, le proprie posizioni e la loro estraneità ai fatti, cosa in parte già avvenuta ed è per questo che mi ritengo molto fiducioso sull’esito positivo della questione. “Oggi – dice ancora l’assessore Calogero Pistone – la giunta siede una poltrona scomoda (una definizione ricorrente nel linguaggio social che pur non condivido), i problemi che attanagliano la nostra cittadina sono molteplici e lo scontento è assolutamente giustificato, è per questo che con forza e ancora con più veemenza sento di voler continuare a lavorare per il bene della nostra città, o meglio, per il bene della città che lasceremo in eredità alle future generazioni.”.

“La mia scelta – aggiunge l’assessore Pistone – di non rassegnare le dimissioni dalla carica di Assessore, scelta tra l’altro non semplice, è passata da una semplicissima considerazione che ho ritenuto giusta e come tale esprimo il desiderio che non sia condivisa, ma rispettata, al pari di chi ha fatto una scelta diametralmente opposta. Ho avuto, in un breve periodo, l’opportunità di lavorare e conoscere l’Assessore Danila Flammà e l’Assessore Giuseppe Aiello di cui ne ho apprezzato le doti ed il carisma, la loro al pari della mia è stata una scelta sicuramente difficile ed è con grande rispetto che l’accetto in toto. La mia presenza in Giunta, al momento, è strettamente personale senza nessuna rappresentanza di gruppi politici, ma per la rinnovata fiducia nella mia persona datami dal  Sindaco Prof. Fabio Accardi subito dopo le dimissioni dell’intero Consiglio Comunale”. E continua: “Il gruppo politico che propose il mio ingresso in giunta, a cui rinnovo i miei ringraziamenti, a seguito di una attenta e travagliata riflessione, ha scelto di dare ad ognuno la libertà di poter agire secondo coscienza, atto di grande maturità politica che va oltre i normali e consueti ordini di scuderia. Le dimissioni della giunta avrebbero comportato l’insediamento di un commissario a cui manca – per forza di causa maggiore- l’appartenenza territoriale che oggi si configura come indispensabile. Lasciare sarebbe stata per me la scelta più facile, ma la scelta più facile non è sempre quella più giusta. Ritrovarsi in un solo giorno senza giunta e consiglio comunale sarebbe stato fortemente destabilizzante per il nostro ente già segnato nel profondo”.

“L’esperienza commissariale – scrive ancora l’assessore Calogero Pistone – non è nuova per il nostro Ente, e non sempre si è rilevata una esperienza positiva, in quanto è venuto a mancare, come in tutte le situazioni commissariali, il legame stretto al territorio, la mancanza dell’interlocutore privilegiato, compito questo che solo Sindaco ed Amministratori locali possono assolvere nel migliore dei modi poiché hanno diretta conoscenza dei bisogni e delle necessità della propria comunità ed a cui solo loro possono dare risposte concrete ed attenzioni particolari. Alla scelta di andare a casa, di sedermi sul divano e da lì erigermi ad uno dei tanti giudici degli eventi accaduti, ho scelto di essere destinatario delle imprecazioni e delle critiche da parte dei miei concittadini per cercare, sia pure con tutte le difficoltà del momento, di accompagnare l’ente a nuove, democratiche, elezioni nella maniera più tranquilla e funzionale possibile”. E aggiunge: “La mia è una posizione garantista, lo impone la nostra Costituzione. Plaudo al grande lavoro delle forze dell’ordine ed ho grande fiducia nella magistratura che di certo ha svolto, sta svolgendo e svolgerà un encomiabile lavoro. È proprio questo grande senso di deferenza che ho nelle istituzioni a spingermi ad andare avanti, se ci saranno delle responsabilità queste saranno accertate, ma non tocca a noi oggi puntare il dito, tutto verrà chiarito nelle sedi opportune. A chi mi definisce “poltronista” rispondo che preferirei ben volentieri una pietra a terra che quella poltrona. La mia disponibilità è stata e sarà sempre massima nei confronti di chiunque. Se saremo capaci di non isolarci potremo ancora cercare di migliorarci. Nessuno vuole diventare o diventerà dittatore od oligarca della cosa pubblica ma la democrazia resterà sempre il modo corretto e prioritario di agire. Ora più che mai necessita una forte coesione ed un forte senso di comunità, senso a cui auspico con il profondo del mio cuore e sono sicuro che i Barresi sapranno reagire bene a questa situazione, come hanno sempre fatto”. L’assessore Calogero Pistone conclude: “A tutti coloro i quali, credono che le cose possano cambiare, il mio appello è quello di non parlare da dietro una tastiera o guardare dalla finestra, ma di scendere in campo, con coraggio e determinazione, non necessita una carica di Assessore o di Consigliere Comunale per farlo ma ognuno di noi può dare il massimo contributo all’azione amministrativa, nessuno ha chiuso o chiuderà le porte come nessuno si negherà a qualsiasi confronto politico sia esso di elogio o di critica. Sono sicuro che i Consiglieri Comunali dimessi e non, continueranno a svolgere il proprio ruolo anche non stando seduti sugli scranni del luogo ove la democrazia trova il suo significato più profondo quale l’aula consiliare”. GAETANO MILINO

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